Alessandria, gioco erotico finisce in tragedia: muore un ex funzionario dell’Atc

Un gioco erotico andato male ciò che avrebbe causato la morte di Riccardo Sansebastiano, 61 anni, trovato senza vita nel suo appartamento ad Alessandria. A dare l’allarme l’amante dell’uomo. Sulla donna pende l’ipotesi di omicidio preterintenzionale

Alessandria, gioco erotico finisce in tragedia: muore un ex funzionario dell'Atc

Riccardo Sansebastiano, 61 anni, ex dirigente dell’Atc, è stato trovato seminudo, seduto su una sedia e con al collo una catena che lo teneva legato ad un palo. Un paio di manette gli bloccavano le mani dietro la schiena. Intorno, attrezzi e strumenti che di solito si usano durante pratiche sadomaso. Il suo corpo senza vita, giaceva inclinato su un lato. La mansarda, collegata al piano di sotto da una scala a chiocciola, veniva usata solo per gli incontri “bollenti” con la sua amante. È stata proprio lei, l’amante, nonché collega dell’uomo, a dare l’allarme. La donna ha riferito al pm di aver incontrato Sansebastiano durante la pausa pranzo. L’uomo le avrebbe chiesto di legarlo al palo e di andare via. Un gioco che avevano fatto diverse volte. Sasebastiano quindi era abituato a restare da solo, incatenato a un palo incastrato al soffitto, fino al ritorno della donna. Quando l’amante è rientrata, avrebbe trovato l’uomo in fin di vita. Avrebbe tentato di salvarlo ma con scarsi risultati. I soccorritori hanno riferito che al loro arrivo la vittima era già deceduta.

Una mania della vittima
«Era un gioco che facevamo spesso, una mania, una fissazione», ha dichiarato la donna durante l’interrogatorio. Adesso su di lei pende l’ipotesi di omicidio preterintenzionale. La donna avrebbe dovuto sapere, che lasciando Sansebastiano in quello stato, con una catena chiusa con un lucchetto e in quella posizione, avrebbe potuto cagionargli delle lesioni gravi se non la morte. Impossibile liberarsi da solo in quello stato. Sulla causa del decesso, soltanto l’autopsia potrà far capire se l’arresto cardiaco sia stato provocato dal troppo caldo o da una stretta troppo forte al collo che avrebbe bloccato le vie respiratorie o ancora da altri fattori.

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