Alex Schwazer: “Non voglio perdere le Olimpiadi di Rio, sia fatta giustizia”

Si è svolta a Vipiteno la conferenza stampa del marciatore altoatesino accusato di aver fatto uso di sostanze dopanti. La Iaaf lo ha sospeso, ma lui non molla di un centimetro: «Sono 4 anni che mi preparo per Rio 2016, non voglio la ragione fra un anno ma adesso». I suoi legali: «E’ una situazione allucinante, abbiamo inoltrato anche un esposto alla Procura per un’ipotesi di frode sportiva»

Alex Schwazer: "Non voglio perdere le Olimpiadi di Rio, sia fatta giustizia"

Alex Schwazer è stato sospeso dalla Iaaf; su di lui piove di nuovo l’accusa di doping, e in questo momento sarebbe fuori dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il marciatore si è dichiarato immediatamente innocente ed estraneo ai fatti di cui lui è imputato, ed ha voluto ribadirlo davanti alle telecamere durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri a Vipieno. «Sono tutti responsabili quando si vince una medaglia, poi, in questi casi, non lo è nessuno. Se tra un anno mi daranno ragione, non m’importerà nulla. Sono 4 anni che sono tornato e mi sto allenando per fare le Olimpiadi. E’ lì che devo dimostrare di essere il migliore. Se succederà in un tribunale tra un anno, non mi servirà a nulla», questo lo sfogo dell’atleta. Stavolta sembra però esserci una controprova importante che può indicare la verità; a dirlo è l’allenatore del marciatore, Sandro Donati: «Qualche giorno prima della Coppa del Mondo a Roma, la Federatletica Internazionale aveva ricevuto delle segnalazioni che provenivano dall’Italia da soggetti che Alex conosceva dagli anni 80 e che volevano far notare che un test del 13 marzo fatto da lui, solo, senza cronometrista e con la presenza di 4 rappresentanti della Fidal poteva benissimo essere valido per il campionato mondiale. In quei stessi giorni la Iaaf fece un’indagine in merito a questi test sospetti. Le indagini furono svolte con lentezza notevole, la Federazione italiana si è dovuta giustificare di tale lentezza poichè questi test non sarebbero ufficiali. Mi sembra evidente che l’hanno voluto fare fuori».

Le parole del legale di Alex Schwazer
L’avvocato Gerhard Brandstatter ha inoltrato la richiesta dell’esame del DNA sul campione di urine che ha comportato la nuova sospensione del marciatore; è stato anche presentato un esposto alla Procura per frode sportiva.

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