Arabia Saudita: produce vino in casa, uomo inglese condannato a 350 frustate

L’inglese Karl Andree vive nel Paese da oltre 25 anni; dallo scorso agosto è in carcere perchè è stato trovato in possesso di alcune bottiglie di vino fatto in casa e le leggi saudite sono molto rigide in termini di alcol. La famiglia teme per le sue condizioni di salute

Arabia Saudita: produce vino in casa, uomo inglese condannato a 350 frustate

Non hanno pace da due mesi e si sono anche rivolti al premier inglese David Cameron i figli di Karl Andree, il cittadino britannico condannato in Arabia Saudita a un anno di carcere e 350 frustate perchè trovato in possesso di alcune bottiglie di vino fatto in casa; i familiari hanno chiesto l’intervento diretto del governo di Londra. Secondo i figli, infatti, Andree non potrebbe mai sopravvivere alla condanna perchè asmatico e colpito già tre volte dal cancro negli anni scorsi. Andree vive in Arabia da oltre 25 anni ed ha lavorato a lungo per una compagnia petrolifera; insieme a lui abitava anche la moglie che però, da qualche tempo, è tornata a vivere in Inghilterra dove, hanno spiegato i figli, sta morendo di Alzheimer. La legislazione saudita è molto severa per quanto riguarda il commercio e il consumo di alcolici, e pene come quella inflitta al cittadino inglese non sono purtroppo rare. In una dichiarazione resa al quotidiano inglese “The Sun”, i figli di Andre hanno detto: «Nostro padre ha lavorato per buona parte della sua vita in Arabia Saudita e ora viene trattato così; fino al suo arresto, era felice di lavorare lì e si sentiva al sicuro. Ha bisogno di cure mediche e siamo sicuri che 350 frustate lo ucciderebbero. Imploriamo il premier Cameron ad intervenire personalmente per contribuire il ritorno di nostro padre a casa. Il governo saudita ascolterà solo lui».

Il ministero degli Esteri inglese ha fatto sapere che Andree è tenuto in costante controllo dall’ambasciata, che gli consente inoltre tutte le visite mediche di cui ha bisogno, oltre a mantenere i contatti con l’avvocato e la famiglia. Alcuni ministri si sono attivati per chiederne il rilascio al governo saudita.

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