Attentati a Parigi: l’uomo arrestato a Bruxelles è l’artificiere del commando

Si chiama Mohamed Amri, belga di 27 anni; è lui l’uomo arrestato dalla polizia di Bruxelles nel quartiere di Molenbeek, di componente a maggioranza araba. L’uomo ha confessato; proseguono senza sosta le ricerche per acciuffare l’ottavo uomo delle sparatorie, Salah Abdeslam

Attentati a Parigi: l'uomo arrestato a Bruxelles è l'artificiere del commando

Il sospetto terrorista arrestato due giorni fa nel quartiere arabo di Molenbeek, alla periferia di Bruxelles, dove viveva, si chiama Mohamed Amri, belga 27enne; sarebbe proprio lui l’artificiere degli attentati di Parigi messi a segno dal commando di integralisti lo scorso venerdì. In casa sua sono stati rinvenuti nitrato ed altre sostanze utili a confezionare esplosivi; Amri è accusato di aver messo a punto i gilet-bomba per i sette kamikaze che lo scorso 13 novembre si sono fatti esplodere a Parigi. Lo stesso Amri, interrogato dalla polizia, ha confessato di essersi recato a Parigi venerdì notte per prendere Salah Abdeslam, ma ha giurato che non sapeva cosa fosse successo nella capitale francese poche ore prima; durante il viaggio di ritorno verso Bruxelles, Amri, unitamente a Salah e ad un altro amico, è stato fermato più volte per controlli, ma le forze dell’ordine li hanno lasciato proseguire.

Continuano le ricerche di Salah. Segnalato alla frontiera di Cambrai – E si torna a parlare di Salah Abdeslam, l’ottavo terrorista superstite del commando di Parigi, tuttora latitante e attivamente ricercato dalle polizie francese e belga, oltre che dall’Interpol; l’uomo è fuggito a bordo di una Wolkswagen Polo grigia dopo le stragi ed è passato per due volte dalla frontiera di Cambrai. La manovra, molto strana, era stata notata dagli agenti ma, essendo Salah e gli altri passeggeri incensurati, li hanno lasciati andare dopo aver verificato i passaporti. Non si sa per quale motivo Salah abbia preferito non seguire la sorte di kamikaze dei suoi compagni e sia tornato verso il Belgio. A ogni modo, pare che si sia allontanato con nuovi complici; il fratello di Abdeslam, Mohamed, è stato anche fermato dalla polizia belga e poi rilasciato. «Ha un alibi di ferro, non poteva essere in Francia venerdì» ha detto il suo avvocato Nathalie Gallant, specializzata da anni nel difendere sospetti terroristi. «Sono solo un impiegato comunale, non ho mai avuto problemi con la giustizia, la nostra famiglia è sconvolta» ha detto lui all’uscita dal tribunale. I fratelli Abdeslam sono belgi di nascita, ma hanno anche la nazionalità francese. Intanto, Bruxelles, risvegliatasi bruscamente come base dei terroristi, vive da giorni con il cuore in gola. Ormai basta qualsiasi allarme bomba, anche ingiustificato, per paralizzare la città per diverse ore.

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