Camera: approvato codice di condotta dei deputati sulla trasparenza finanziaria

Approvate nuove norme per la condotta dei deputati, saranno resi noti tutti gli interessi finanziari e le cariche pubbliche prima e dopo l’elezione a Montecitorio. Gli onorevoli dovranno astenersi da regali del valore superiore a 250 euro. Soddisfatta la Boldrini, codice in linea con le richieste Ue

Camera: approvato codice di condotta dei deputati sulla trasparenza finanziaria

È stata proprio la Giunta del Regolamento per la Camera dei Deputati che ha approvato, con grande maggioranza, il nuovo codice di condotta per i deputati. Il regolamento, su cui ha lavorato anche il presidente del Gruppo Misto della Camera Pino Pisicchio, è basato tutto sulla trasparenza degli interessi finanziari dei deputati: i parlamentari dovranno rendere noto ogni loro finanziamento e tutte le cariche o incarichi assunti anche prima di essere eletti alla stessa Camera. Il codice, che non modifica i regolamenti parlamentari, ha sette norme in cui si disciplinano i deputati all’astensione da regali costosi: gli onorevoli, infatti, sono tenuti a desistere davanti a doni di un valore pari o superiore ai 250 euro, anziché a 200 euro com’era stato stabilito in precedenza. Inoltre, come da norma, si prevede l’istituzione di un Comitato consultivo che giudicherà il comportamento dei deputati: stesso Comitato dovrà anche supervisionare l’applicazione del codice etico e compilare una relazione annuale. Il trasgressore verrà “punito” attraverso la pubblicazione dell’inosservanza delle regole sul sito web della Camera dei deputati e verrà reso noto anche in Assemblea, altra novità rispetto al testo originario stilato. Il codice è operativo fin da subito, sotto forma di protocollo sperimentale.

In regola con i canoni Ue
Il codice ha soddisfatto la Presidente della Camera Laura Boldrini, come riportato dal “Corriere della Sera”: «È la prima volta che la Camera adotta un codice di condotta. In questo modo abbiamo dato delle regole chiare per andare sempre di più verso una maggiore trasparenza. Ma non ci fermeremo qui», spiegando che il prossimo 26 aprile la Giunta del Regolamento sarà riconvocata per approvare il regolamento sulle attività di lobby all’interno dello stesso Montecitorio. Le norme sono state votate all’unanimità, tranne per una sola astensione del rappresentante del Movimento 5 stelle che si è detto scontento delle sanzioni previste dalla trasgressione delle regole, ma la Presidentessa ha spiegato: «Le sanzioni ci sono, la pubblicità della violazione, cioè il nome del deputato che viola il codice viene messo sul sito della Camera e comunicato all’intera assemblea». Il codice etico risponde all’esigenza della Camera di “mettersi in riga” con le richieste dell’Unione Europea. Lo Stato Italiano, infatti, per quanto riguarda questo ambito, è indietro rispetto al resto dei parlamenti delle altre capitali europee. Ad aprile l’Italia, verrà inoltre sottoposta ad esame dal “Group of States against Corruption” (Greco), organizzazione istituita per il contrasto alla corruzione dal Consiglio europeo, per verificare i livelli di corruzione attuale.

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