Catania, operazione “Cloud” contro pedofili online: 3 arresti e 14 indagati

Contestato ai 14 indagati il reato di associazione per delinquere finalizzata allo scambio, alla divulgazione e alla distribuzione di materiale pedopornografico su Internet. Lo scambio avveniva all’interno di un gruppo “chiuso”, cui era negato l’accesso ad altri

Catania, operazione "Cloud" contro pedofili online: 3 arresti e 14 indagati

Arrestate tre persone dalla polizia di Catania nell’ambito dell’operazione denominata “Cloud”, scattata all’alba di oggi contro un gruppo di pedofili attivi sul web. Altri 14 sono gli indagati in un’inchiesta cui, per la prima volta, è stato contestato anche il reato di associazione per delinquere finalizzata allo scambio, alla divulgazione e distribuzione di materiale pedopornografico su Internet. A eseguire l’operazione gli agenti del compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni di Catania su ordine della procura distrettuale antimafia del capoluogo etneo, i quali hanno riferito che lo scambio di materiale pedopornografico avveniva all’interno di un gruppo “chiuso”, strutturato online e dove nessun altro aveva possibilità di accedervi. Da quanto riportato le tre persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Cloud” sarebbero gli organizzatori della rete di pedofili online, di cui facevano parte almeno 14 persone, tutte indagate per associazione per delinquere, oltre che accusati di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo questa mattina alle 10:30 nella sala conferenze della procura della Repubblica etnea verranno resi noti tutti i particolari scabrosi dell’operazione.

Ieri, a Catania, l’associazione Meter onlus, diretta da don Fortunato Di Noto, ha scoperto uno “storage” di pedofili, al quale si accede seguendo indicazioni su bacheche Internet. La polizia postale dopo la segnalazione ha subito ordinato di oscurare le immagini. È l’ennesima denuncia portata avanti da don Di Noto contro questo filone definito “infantofilia”: «Abbiamo ritrovato del materiale che coinvolge delle neonate. Sono immagini davvero sconvolgenti, non si può rimanere indifferenti davanti a questo. Non si può non denunciare. Vogliamo ricordare che non è una violenza virtuale, ma così tanto reale che ci fa molto, molto vergognare, e che non possiamo rimanere indifferenti senza reagire». «Auspichiamo maggiori indagini approfondite per individuare i soggetti autori di questi crimini, che non sono isolati o marginali. Lo denunciamo da anni, come da anni invitiamo ad una maggiore presa di coscienza e contrasto, oltre alla informazione e prevenzione», ha concluso Di Noto.

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