Cellule staminali: utili a curare 80 patologie, in Italia sono rifiuti speciali

Passi in avanti nel campo medico. Oggi, dopo quasi 30 anni, si registrano più di 30000 casi di trapianto di cellule staminali del cordone ombelicale. in Italia i cordoni vengono buttati. Uno spreco inutile

A dichiararlo, il Presidente dell’European Group of Bone Marrow Transplantation, Eliane Gluckman, con la partecipazione del dottor Francesco Zinno, docente di immunoematologia dell’università Tor Vergata di Roma. I trapianti di staminali cordonali, ad oggi, hanno superato i 30000 e permettono di trattare oltre 80 patologie. «Il trapianto di cellule staminali prelevate dal cordone ombelicale dei nascituri è ormai una realtà consolidata e ha mostrato tassi di successo sovrapponibili al più invasivo espianto di midollo osseo da donatore vivente», afferma l’esperto. «I campi di applicazione aumentano di giorno in giorno: uno studio statunitense, condotto presso la Duke University, ha dimostrato come il trapianto autologo di cellule staminali cordonali abbia reso possibile la ripresa di bambini affetti da paralisi cerebrale infantile che, altrimenti, sarebbero stati destinati all’invalidità; lo scorso luglio una bambina italiana di 20 mesi, affetta da paralisi cerebrale infantile, ha ricevuto due infusioni di cellule staminali del proprio cordone ombelicale (precedentemente raccolto e conservato) che hanno già portato significativi miglioramenti. Oggi, è addirittura possibile curare bambini affetti da patologie genetiche come l’ADA-scid (il sistema immunitario è praticamente inesistente e i piccoli malati sono costretti al perenne isolamento) e la Sindrome di Wiskott-Aldrich (malattia che provoca emorragie, infezioni gravi e tumori)», continua il dottore.

In Italia una triste realtà
Triste sapere che in Italia, molti cordoni ombelicali vengono eliminati come rifiuti speciali. Questo spreco di materiale biologico è una triste realtà. Dispiace sapere che molti cordoni sarebbero utile alla ricerca e ai trapianti. «Solo nel nostro Paese, ogni anno si ammalano di leucemia circa 5 bambini ogni 100.000 abitanti e i linfomi rappresentano il 15% di tutti i tumori nei bambini di età compresa tra 0 e 14 anni. Questi piccoli pazienti potrebbero guarire grazie alla lungimiranza dei propri genitori o alla generosità di altri», afferma Zinno dispiaciuto.

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