Condanna Massimo Bossetti, la moglie Marita: “Ho fiducia in lui, gli credo più di prima”

Marita Comi dopo la lettura della sentenza: «La mia fiducia in Massimo è più forte che mai. Ho avuto dei dubbi, umanamente, non lo nego, ma l’ho guardato negli occhi e gli credo, anche più di prima». Bossetti: «Non è giusto, è una mazzata grossissima. Non sono un assassino»

Condanna Massimo Bossetti, la moglie Marita: "Ho fiducia in lui, gli credo più di prima"

Dieci ore di camera di consiglio, poi l’attesa sentenza della Corte d’Assise di Bergamo, presieduta da Antonella Bertoja: Massimo Bossetti per i giudici è colpevole dell’assassinio di Yara Gambirasio, ed è stato condannato all’ergastolo. Alla lettura della sentenza, nella quale è prevista anche l’aggravante della crudeltà, l’imputato non ha detto neppure una parola. Solo dopo ha commentato con i suoi avvocati: «Non è giusto, è una mazzata grossissima». Mentre gli agenti portavano il muratore di Mapello fuori dall’aula, la moglie Marita Comi lo ha inseguito per abbracciarlo e piangere insieme a lui. Ha assistito a tutte le ultime udienze, fino a quella del giudizio, dove ha ascoltato con molta calma la voce della presidente Antonella Bertoja mentre pronunciava la sentenza. Poi ha chiesto spiegazioni ai legali difensori del marito, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, e con la stessa calma ha ribadito di credere nell’innocenza di Massimo. «La mia fiducia in Massimo è più forte che mai – ha detto – ho avuto dei dubbi, umanamente, non lo nego. Anche perché avevo davanti tutte le sicurezze assolute dell’accusa, come quella per i passaggi del furgone. Per questo ho voluto fargli delle domande precise». «Non ho voluto fare soltanto un atto di fede nell’uomo con cui ho condiviso una vita – ha proseguito Marita – mi sono posta dei dubbi anche a tutela dei miei figli. Gli ho parlato guardandolo negli occhi. E gli ho creduto. Gli credo ancora».

Sempre a sostenere il marito, sempre accanto lui, nonostante sia apparsa furibonda per le focose lettere che Bossetti aveva indirizzato ad un’altra detenuta, quando lo aveva punito negandogli le sue visite in carcere per due settimane, Marita era seduta in aula due file dietro, senza staccargli gli occhi di dosso, sempre molto tranquilla e controllata, accennando un sorriso solo quando l’imputato ha ribadito di essere innocente guardando il pubblico: «Non sono un assassino, sia ben chiaro».

Risarcimenti complessivi per 1,1 milioni di euro per la famiglia Bossetti
I giudici hanno anche tolto a Bossetti la potestà genitoriale sui tre figli, che sono minorenni, e non hanno disposto l’isolamento diurno per sei mesi, come chiesto dal pm Letizia Ruggeri. È stato assolto, invece, dal reato di calunnia, cioè dall’aver accusato del delitto un suo compagno di lavoro, «perchè il fatto non sussiste». Disposti dalla Corte anche risarcimenti complessivi per 1,1 milioni di euro per la famiglia Bossetti. Ai genitori di Yara 400.000 euro ciascuno, mentre 150.000 euro di risarcimento sono stati attribuiti ai due fratelli della vittima. A questi si aggiungono 36.000 euro di spese legali.

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