Dallas, cecchini sparano sulla polizia e minacciano strage: morti 5 agenti, 3 arresti

Proteste contro la polizia a Dallas dopo l’uccisione di due afroamericani, cecchini sparano “per vendetta” sugli agenti: 5 morti, almeno 6 feriti. Uno di loro ucciso sotto assedio, minacciava strage: «La fine si avvicina, piazzate bombe in città»

Dallas, cecchini sparano sulla polizia e minacciano strage: morti 5 agenti, 3 arresti

Dopo l’ennesimo caso di un afroamericano ucciso dagli agenti di polizia, a Dallas, in Texas (Stati Uniti d’America), arriva una sorta di vendetta contro la loro ingiustificata brutalità, brutalità che negli ultimi anni ha fatto una vera e propria mattanza di cittadini afroamericani. Alla fine di una delle tante manifestazioni per dire basta all’abuso della divisa alcuni cecchini si sono appostati sui tetti mirando agli agenti presenti: almeno 5 gli agenti uccisi, altri 6 sono rimasti gravemente feriti. «Alcuni poliziotti sono stati colpiti alla schiena. Il loro piano era di ferire e uccidere il maggior numero di agenti possibile», ha detto durante una conferenza stampa il capo della polizia di Dallas, David Brown. Ancora non sono state fornite ipotesi sui motivi dell’attacco, ma i media locali parlano di uno scontro a fuoco nato per fare vendetta dopo la morte di due afroamericani per mano della polizia: mercoledì un uomo colpito in Minnesota, martedì un altro ucciso in Louisiana. Fermate tre persone, tra cui una donna. Pare che uno dei tiratori si sia chiuso in un appartamento avvertendo di aver piazzato alcune bombe nel palazzo e nel centro della città texana: continuando a sparare contro gli agenti urlava «la fine si avvicina», e che molti avrebbero fatto presto la fine dei colleghi. La polizia ha iniziato la negoziazione con il sospettato, morto dopo l’assedio delle squadre speciali: ancora non è chiaro se si sia ucciso o se sia stato raggiunto dai proiettili esplosi dagli agenti.

Quattro i cecchini appostati sui tetti
Lo scontro a fuoco è iniziato intorno alle 21 locali (le 3 del mattino in Italia), al termine della manifestazione contro la brutalità della polizia. Secondo quanto riferito a sparare sarebbero stati in 4, incluso l’uomo che ha confessato di aver piazzato delle bombe in città: 3 agenti sono morti immediatamente, gli altri 2 dopo una lunga agonia. «Alle 20.58 (le 2:58 in Italia) si è verificato l’incubo peggiore», ha detto il sindaco di Dallas Mike Rawlings, facendo riferimento proprio alle dichiarazioni del sospettato, pronto a far saltare «bombe nascoste nel centro città», e precisando che sul posto, al momento della sparatoria c’erano circa 100 agenti di polizia. All’inizio si pensava che a sparare fossero state solo due persone, ma il sindaco ha parlato poi di ben 4 cecchini appostati sui tetti dei palazzi che circondano la zona in cui stava avendo luogo la manifestazione. Dei tre fermati uno è già stato rilasciato: si tratta di Mark Hughes, un afroamericano sui 35 anni, ritratto al momento dello scontro in un’immagine con una maglietta mimetica militare e un fucile automatico a tracolla. L’uomo ha spiegato che voleva aiutare la polizia quando è scoppiata la sparatoria.

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