Delitto del catamarano: De Cristofaro arrestato in Portogallo dopo due anni di latitanza

L’uomo era latitante dal 2014, quando era riuscito ad evadere dal carcere di Porto Azzurro, all’isola d’Elba; è stato acciuffato in Portogallo dagli uomini della polizia di Stato di Ancona. De Cristofaro sta scontando l’ergastolo per il famoso “delitto del catamarano”, commesso nel 1988

Delitto del catamarano: De Cristofaro arrestato in Portogallo dopo due anni di latitanza

Dopo due anni di latitanza, è stato arrestato dalla polizia di Stato di Ancona Filippo Antonio De Cristofaro, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della skipper fanese Annarita Curina, noto come “il delitto del catamarano”, che sconvolse l’Italia degli anni Ottanta per la violenza gratuita e il movente assurdo. De Cristofaro, il 10 giugno 1988, aveva ucciso la Curina, allora 34enne, per un motivo banale e agghiacciante: rubarle il catamarano per andare in vacanza in Polinesia; complice del delitto fu la diciassettenne olandese Diana Beyer. De Cristofaro era stato poi condannato per omicidio e occultamento di cadavere. La cattura dell’uomo è avvenuta a Sintra, un piccolo centro turistico non lontano da Lisbona, e il suo arresto è stato il frutto di un lungo lavoro investigativo che ha visto cooperare la polizia di Ancona, quella portoghese e il coordinamento di Eurojust.

Il delitto
De Cristofaro, detto “Rambo”, era un balordo trentenne che viveva di espedienti pur desiderando di fare la bella vita; quel giorno del 1988 aveva affittato a Senigallia il catamarano della Curina per poi decidere di ucciderla per rubarlo e scappare in Polinesia con la giovanissima amante. E fu proprio la ragazzina a pugnalare per prima la donna, poi finita brutalmente a colpi di machete dallo stesso De Cristofaro. I due gettarono il cadavere in mare legato ad un’ancora (ma riaffiorò il 28 luglio successivo) e fuggirono; durante la fuga si unì a loro un altro giovane olandese, che fu poi ritenuto estraneo all’omicidio. I due amanti diabolici furono scovati da un inviato del “Resto del Carlino”, Florido Borzicchi, che fiutò una pista che conduceva fino in Tunisia, dove il catamarano fu ritrovato ormeggiato in un porto. La coppia fu poi arrestata mentre fuggiva a piedi: la Beyer fu riconosciuta colpevole di concorso in omicidio e fu condannata a sei anni e sei mesi, mentre De Cristofaro fu condannato all’ergastolo. Fu poi protagonista di due evasioni, la prima nel 2007 dal carcere di Opera (Milano) e poi nel 2014 dall’isola d’Elba. La polizia di Ancona ha fatto sapere che l’uomo si è persino congratulato con gli agenti per la cattura.

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