Germania, musulmani uccidono la figlia per aver avuto rapporti prima del matrimonio

La ragazza, rea di avere avuto rapporti senza essere sposata, è stata soffocata nel sonno dai genitori che temevano di essere espulsi per colpa sua dalla setta islamica radicale di cui facevano parte. Poi l’hanno vestita, caricata in auto e gettata nel fiume. Il piano era quello di raccontare che la giovane era scappata di casa. Arrestati e condannati all’ergastolo

Germania, musulmani uccidono la figlia per aver avuto rapporti prima del matrimonio

Ha avuti rapporti col suo fidanzato prima del matrimonio, e questo i genitori non lo hanno proprio accettato. Così di notte, mentre la figlia dormiva, si sono avvicinati a lei e l’hanno soffocata con un cuscino. Adesso Azadullah Khan e la moglie Shazia, musulmani di origine pachistana, sono stati condannati all’ergastolo da un tribunale tedesco con l’accusa di omicidio volontario. La drammatica vicenda si è verificata a Darmstadt, in Germania, e la vittima è la 19enne, Lareeb Khan, figlia della coppia musulmana, e rea semplicemente di aver consumato un rapporto senza essere sposata. I genitori hanno deciso di ucciderla dopo essere venuti a conoscenza che la figlia non solo si era innamorata di un ragazzo che disapprovavano, ma ci era anche andata a letto. Da quanto riportato pare che la ragazza abbia tentato anche di rubare dei preservativi e il padre, che per colpa sua temeva l’espulsione dalla setta islamica radicale di cui facevano parte, ha deciso di condannarla a morte. Così, con l’approvazione e la complicità della moglie, l’ha soffocata nel sonno con un cuscino e senza pietà. I coniugi sono stati arrestati e condannati all’ergastolo. Agli inquirenti Azadullah ha detto: «Dopo 5 minuti già non respirava più, ma io ho continuato a spingerle il cuscino sul viso».

La sorella minore della vittima: «Era mia madre il vero capofamiglia» – L’uomo ha confessato tutto, anche il piano diabolico con cui si sono sbarazzati del corpo della figlia. Dal suo racconto agghiacciante è emerso che dopo averla soffocata, l’hanno vestita e caricata in auto, poi sono andati a gettare il corpo in un fiume. Il loro piano era quello di raccontare che Lareeb era scappata di casa. Ma il giorno dopo, quando le autorità si sono presentate a casa loro per interrogarli hanno confessato subito il delitto. In tribunale la mamma della vittima ha cercato di difendersi in lacrime dicendo di non essere intervenuta per paura del marito. Importantissima la testimonianza dell’altra figlia più piccola, di 14 anni, che ha rivelato un’altra verità: «Era mia madre il vero capofamiglia e Lareeb andava molto meno d’accordo con lei che con nostro padre». Per Shazia dunque nessuna attenuante: dovrà scontare la stessa pena del marito e trascorrere come lui tutta la vita in carcere.

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