Lamberto Sposini fa ricorso alla Rai per ‘errori nei soccorsi’: “Voglio 10 mln di euro”

Il ricorso sarà preso in esame il prossimo 5 luglio davanti alla sezione lavoro della Corte d’Appello di Roma. Nel processo di primo grado il giudice dichiarò ‘non responsabili di errori’ né la Rai né i primi soccorritori del giornalista

Lamberto Sposini fa ricorso alla Rai per ‘errori nei soccorsi’: “Voglio 10 mln di euro”

Lamberto Sposini ha presentato ricorso anche alla Corte di Appello per ottenere dalla Rai un risarcimento danni di circa 10 milioni di euro in conseguenza di errori e negligenze nelle prime cure prestategli dopo l’ictus che lo colpì il 29 aprile del 2011 durante la trasmissione ‘La vita in diretta’. Sposini aveva già richiesto il risarcimento lo scorso 26 febbraio, ricevendo una risposta negativa dal giudice di primo grado Mariapia Magaldi, che dichiarò ‘non responsabili di errori’ né la Rai né i primi soccorritori del giornalista. Secondo il giudice, infatti, i primi soccorsi sul posto del medico e dell’infermiera sono stati immediati, mentre la mancanza di tempestività richiesta è ascrivibile ai tempi attesi per l’arrivo dell’ambulanza del 118. Dunque il datore di lavoro, ossia la Rai, non ha nessuna responsabilità sulle conseguenze. Nelle motivazioni il giudice scrive: “Sia che si trattasse di infarto sia che si trattasse di ictus ischemico o emorragico certamente presso uno studio televisivo non potevano essere presenti le sofisticate attrezzature necessarie a stabilizzare il paziente e ciò è tanto più vero ove si consideri che lo stesso ospedale Santo Spirito non era attrezzato per quel tipo di intervento, al punto che il ricorrente, una volta effettuata una tac diagnostica, è stato trasferito presso altro nosocomio”.

Ricorso
Il ricorso sarà adesso preso in esame il prossimo 5 luglio davanti alla sezione lavoro della Corte d’Appello di Roma, dove i giudici stabiliranno se sia giusta o meno la richiesta di Sposini per un risarcimento danni di 10 mln di euro. Nuovamente presenti a giudizio saranno la figlia del giornalista, Francesca, e la moglie Sabina Donadio che rappresenterà un’altra figlia minorenne. Saranno inoltre citate, come anche nel processo di primo grado, anche tre compagnie di assicurazioni.

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