Milano: sgominata banda di rumeni, svaligiavano gioiellerie nel triangolo della moda

Si addestravano in Romania seguendo un vero e proprio protocollo militare e poi andavano a compiere rapine in tutta Europa; per il reato di rapina la Squadra mobile di Milano ha arrestato otto rapinatori rumeni responsabili, nel dicembre scorso, di una rapina alla gioielleria “Pisa”

Milano: sgominata banda di rumeni, svaligiavano gioiellerie nel triangolo della moda

La Squadra mobile di Milano ha smantellato una banda responsabile, nel dicembre scorso, di una rapina compiuta nel triangolo della moda di via Montenapoleone presso l’orologeria “Pisa”, dalla quale i rapinatori asportarono orologi del valore complessivo di 800mila euro; la gang era composta da otto cittadini rumeni poco più che ventenni, reclutati nel Paese d’origine da un 38enne che invece non lasciava mai la Romania: «Tutti giovanissimi, trascorrevano 4-5 mesi in una zona boschiva rumena dove ricevevano un addestramento paramilitare che comprendeva abituarsi a dormire in condizioni estreme, vivere al freddo in tenda ed esercitarsi a compiere rapine» hanno raccontato gli investigatori. L’organizzazione gestiva molti altri gruppi che dalla Romania andavano ad eseguire furti e rapine in tutta Europa; per quanto riguarda quella fruttuosa di Milano (oltre 830mila euro), la banda era giunta in Lombardia in pullman per non lasciare tracce, ha dormito tre giorni in tenda in un bosco vicino a Rogoredo e, subito dopo il colpo, sono immediatamente ripartiti: «La preparazione non era solo fisica, ma anche psicologica – hanno spiegato gli inquirenti – dovevano seguire un regolamento preciso prima di entrare in azione, come non bere alcolici, non andare con donne, non lasciare mai tracce su internet, non usare il pc e non tradire mai i compagni».

Uno di loro risultava latitante in Italia da due anni – La rapina a Milano era stata compiuta il primo dicembre 2014: una donna (componente della banda) si era finta cliente suonando il campanello. Appena la porta è stata aperta, sono entrati fulminei gli altri complici che, armati di asce e mazze, hanno spaccato le vetrine razziando quanti più orologi preziosi possibili, per poi darsi alla fuga. Solo uno di loro, un diciottenne rumeno, era stato fermato dalle volanti in una via vicina dove stava tentando di scappare con una bicicletta. Si è scoperto che quest’ultimo era già stato arrestato a Udine nel 2013, quando rapinò una ragazza portandole via il cellulare, ma, anziché venire rimpatriato in Romania, era stato mandato presso una comunità dalla quale era quasi subito fuggito facendo perdere le proprie tracce. Non si sa cosa abbia fatto tutto quel tempo fino allo scorso dicembre, ma dal database della polizia risulta come un “senza fissa dimora”. Probabilmente, era tornato in patria per addestrarsi insieme agli altri compagni a effettuare le rapine prima di farsi rivedere a Milano.

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