Napoli: arrestato il baby boss della camorra Pasquale Sibillo, tradito da un tatuaggio

E’ stato catturato ieri a Terni, al termine di una lunga latitanza. Il baby boss di Forcella deve rispondere di diversi reati. Il 2 luglio scorso, suo fratello Emanuele fu ucciso in un agguato a Napoli

Napoli: arrestato il baby boss della camorra Pasquale Sibillo, tradito da un tatuaggio

Arrestato ieri pomeriggio a Terni il baby boss camorrista Pasquale Sibillo, detto Lino, 24 anni. L’arresto, da parte della squadra mobile di Napoli, è giunto dopo una lunga latitanza. Sibillo, era ricercato per omicidio, tentato omicidio e associazione mafiosa ed è stato tradito da un tatuaggio ad un avambraccio, raffigurante delle carte da gioco, che ne ha permesso con certezza l’identificazione. Considerato un erede del clan Giuliano di Forcella, centro storico di Napoli, assieme alle famiglie Brunetti e Amirante, lo scorso 2 luglio Sibillo aveva perso il fratello Emanuele, ucciso in un agguato. Un omicidio, secondo gli investigatori, compiuto proprio per mandare un segnale a Lino e agli altri “nuovi arrivati”; secondo gli inquirenti, Sibillo sarebbe a capo del cartello della nuova organizzazione camorristica operante tra i vicoli di Forcella, composta dalle famiglie Giuliano, Sibillo, Brunetti e Amirante, e contrapposta alla famigerata “paranza dei bambini”, schieramento avversario composto dalle ultime leve della criminalità organizzata napoletana, quasi tutti giovanissimi o addirittura minorenni. Ma anche molti componenti del gruppo dei Sibillo sono comunque ragazzini, a partire dallo stesso Pasquale che iniziò la sua carriera malavitosa ancora in età scolare. La faida che è seguita a questi contrasti ha portato a tre omicidi nei rioni Forcella e Maddalena, dove appunto da anni dominano i clan Giuliano e Mazzarella. Proprio la disarticolazione del clan Mazzarella, tra omicidi e arresti, ha creato un vuoto di potere laddove la camorra aveva un controllo pressoché capillare, secondo gli inquirenti, portando quindi ad agguati e sparatorie tra la folla per gestire il traffico di droga e le estorsioni; i contrasti, ripetiamolo, hanno riguardato i clan Giuliano-Sibillo-Brunetti-Amirante e le famiglie Baldassarre-Del Prete, queste ultime tradizionalmente alleate dei Mazzarella.

Gli elogi di Alfano e Renzi alle forze dell’ordine
Appena avuto notizia dell’arresto di Sibillo, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha espresso piena soddisfazione: «Un successo straordinario» ha dichiarato a caldo, mentre il premier Matteo Renzi ha preferito affidarsi ad un tweet: «Grazie alla polizia e agli inquirenti per l’arresto di Lino Sibillo. L’Italia non è il Paese degli impuniti #OrgoglioPaese».

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