Padova, feto ritrovato in un campo: la bambina era nata viva ma fu trafitta da alcune coltellate

Il piccolo cadavere era stato rinvenuto una settimana fa in un campo a Piombino Dese (Pd); adesso il giallo si complica per i due fidanzatini che erano stati fermati per il reato di procurato aborto, adesso si potrebbe giungere all’incriminazione per omicidio

Padova, feto ritrovato in un campo: la bambina era nata viva ma fu trafitta da alcune coltellate

Si sta complicando il giallo dei due fidanzatini di Piombino Dese (Pd) in un primo momento fermati con l’accusa di procurato aborto per aver fatto abortire farmacologicamente la ragazzina (17enne) ed aver sepolto il feto in un campo vicino al paese; adesso si potrebbe anche arrivare all’incriminazione per omicidio volontario. Infatti, l’autopsia eseguita due giorni fa sul corpicino, rinvenuto sotterrato lo scorso 19 novembre, ha fatto scoprire segni di una o più coltellate sul feto, inferte con una certa crudeltà e quasi sicuramente mortali. La posizione dei due fidanzati, quindi, si sta aggravando (lui è 18enne); sull’esito generale autoptico, comunque, c’è uno stretto riserbo anche se già trapelano importanti risultati: la bambina partorita dalla diciassettenne, poi sepolta, sarebbe nata viva, al settimo mese. In attesa di conferma ufficiale si può comunque attestare che qualcosa di orribile è certamente accaduta visti i segni delle coltellate scoperti dai medici legali. Continuano così le indagini avviate una settimana fa dalla procura dei Minori di Venezia, la quale ha aperto un fascicolo anche nei confronti della madre della diciassettenne per procurato aborto.

I due hanno cercato su Internet i farmaci per abortire
Anche la procura di Padova ha aperto un fascicolo nei confronti del fidanzato maggiorenne della ragazzina e, pare, di una terza persona indagata per aver aiutato i due giovani a procurarsi i farmaci giusti per abortire; infatti, tra i tanti lati ancora oscuri di questa vicenda c’è anche quello che riguarda le modalità con cui la diciassettenne e il fidanzato hanno acquistato le pillole per farle venire le contrazioni. Nei giorni precedenti il parto, i due avevano fatto una ricerca su Internet per trovare i farmaci alternativi a quelli regolarmente prescritti dai medici per interrompere le gravidanze; avevano scelto alcune pillole che vengono usate per altre tipologie, come le ulcere gastriche, ma che vengono consigliate su molti siti online per gli aborti clandestini anche se sono pericolosissime perchè, se è vero che provocano un’interruzione di gravidanza, possono causare anche gravi effetti collaterali come le emorragie interne. E infatti la diciassettenne si era presentata all’ospedale di Camposampiero la sera di mercoledì 18 novembre per un’emorragia; aveva dato un nome falso e presentata la tessera sanitaria di un’amica maggiorenne sempre residente a Piombino Dese, raccontando di aver avuto un aborto spontaneo e di aver dato alla luce un bambino in bagno, da sola, a poche settimane dall’inizio della gravidanza. Ma i medici non le avevano ovviamente creduto. Messa alle strette, aveva rivelato la sua vera identità e di aver partorito una femminuccia, seppellendola in un campo dietro casa. Il suo fidanzato ha poi accompagnato i carabinieri di Piombino Dese fino al punto dov’era sotterrato il feto. Dalle ricerche effettuate sul pc del ragazzo, si è scoperto che aveva preso contatti a Milano per comprare i farmaci necessari, precisamente con una farmacia; il giovane, che ha abitato per un periodo nel capoluogo lombardo, si era poi recato in treno in città per prendere le pillole pochi giorni prima del drammatico parto.

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