Palermo apre le porte della cattedrale ai migranti, otto parrocchie hanno già dato disponibilità

La città di Palermo sposa a braccia aperte la richiesta del Papa: verranno aperte le porte della cattedrale ai migranti. In Sicilia già cinquanta sacerdoti pronti a seguire ad offrire un pasto caldo e un tetto

Palermo apre le porte della cattedrale ai migranti, otto parrocchie hanno già dato disponibilità

L’appello di Papa Francesco di aprire le porte del duomo ai migranti ha trovato risposta positiva dalla città di Palermo. Don Filippo Sarullo, parroco della cattedrale del capoluogo siciliano si dice pronto ad accogliere gli immigrati che attraverso i ‘viaggi della morte’ scappano a bordo di barconi dalle guerre e dalla povertà delle loro terre per raggiungere l’Europa. Insieme a don Filippo Sarullo sono pronti ad offrire un pasto caldo e un tetto ai migranti già altri otto i parroci a Palermo e poco più di cinquanta in tutta la regione Sicilia, almeno secondo i dati in mano alla Caritas palermitana che da tempo porta avanti ‘Rifugiati a casa mia’, un progetto che il direttore dell’organismo pastorale diocesano del capoluogo siciliano, don Sergio Mattaliano, ha definito «un percorso di accoglienza e integrazione». «Nella mia parrocchia, nel quartiere Falsomiele – ha rivelato – sono quindici i rifugiati che abbiamo accolto e anche altri parroci hanno fatto lo stesso». Don Filippo Sarullo ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno che la sua parrocchia «è impegnata in opera di carità alle famiglie disagiate che si rivolgono a noi, aiutiamo italiani ed extracomunitari. Proprio questa mattina ho consegnato un mensile di 650 euro a una famiglia disagiata e senza reddito. Come parrocchia aiutiamo i nuclei familiari a pagare le bollette. Siamo pronti ad aprire le porte della Cattedrale, viviamo di opere di carità», ha detto infine il parroco. Tra gli otto sacerdoti palermitani che vogliono dare il proprio contributo troviamo don Angelo Tomasello, prete della chiesa San Gabriele Arcangelo: «Da tempo – ha riferito il parroco – le parrocchie sostengono le attività della Caritas la mia disponibilità c’è, ma bisogna mettere in piedi un sistema di coordinamento con le istituzioni, c’è un iter giuridico e burocratico da seguire quando i migranti mettono piede nel nostro Paese. Al netto di questi problemi, siamo pronti a fornire la nostra disponibilità».

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