Parma: picchiavano, vessavano e umiliavano gli anziani di un ospizio, arrestati 7 assistenti

Accadeva nella casa di riposo “Villa Matilde” di Neviano degli Arduini (Parma); sette assistenti della residenza sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti aggravati. Secondo le ricostruzioni, i sette non solo arrivavano a picchiare gli anziani ospiti, ma addirittura si spingevano ad umiliarli e a farli mangiare per terra

Parma: picchiavano, vessavano e umiliavano gli anziani di un ospizio, arrestati 7 assistenti

Era un vero e proprio incubo quello che erano costretti a vivere gli anziani ospiti della casa di riposo “Villa Matilde” a Neviano degli Arduini, provincia di Parma: costretti a mangiare la pasta sul pavimento, umiliati, vessati e picchiati. Un incubo a cui i carabinieri di Parma hanno messo fine; infatti, sette assistenti in servizio presso la struttura sono stati arrestati per concorso in maltrattamenti aggravati. Gli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, gli anziani erano costretti a mangiare il cibo per terra come punizione se lo facevano cadere sul pavimento. Le indagini erano partite nell’ottobre 2015, quando i militari avevano iniziato a ricevere informazioni su alcune presunte sevizie che venivano inflitte a Villa Matilde; i sospetti, dopo un primo riscontro, erano divenuti certezza allorché i carabinieri avevano installato delle micro telecamere nei locali comuni della struttura frequentati dagli anziani pazienti.

I maltrattamenti e le umiliazioni
Con l’ausilio tecnologico, i militari scoprivano così che gli assistenti, invece di prendersi cura dei pazienti inermi, si divertivano a prenderli a schiaffi, calci, tirate di capelli, spintoni e persino minacce. Sono state inoltre registrate esclamazioni come “ti prendo a calci nelle p…, vattene”, “ti butto dalla finestra”, “ti seppellisco viva” e via dicendo. Gli indagati inoltre sommergevano i poveri anziani di insulti gratuiti e pesanti, come “cretino”, “vaffanculo”, “vai a ca…”, “sgorbio”, “cretina”, “scema”, “fai schifo” e, in altre circostanze, li lasciavano a terra quando cadevano e non li cambiavano quando era necessario lasciando loro un senso di disagio e pericolo, acuito dalla loro impossibilità a reagire. Il tutto condito anche da penose imitazioni dei loro lamenti, derisioni e mortificazioni varie. I carabinieri hanno inoltre notificato un avviso di garanzia per gli stessi reati anche a cinque dipendenti della struttura assistenziale.

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