Ragazzine austriache si arruolano con l’Isis, uccise perchè volevano tornare a casa

Erano fuggite in Siria lo scorso aprile per arruolarsi con l’Isis, ma avevano chiesto aiuto alle loro famiglie per far ritorno a casa. Dal ministero degli Interni di Vienna: «Quasi impossibile tornare indietro». Samra è stata picchiata a morte nel tentativo di fuggire, l’amica è invece morta durante un combattimento

Ragazzine austriache si arruolano con l'Isis, uccise perchè volevano tornare a casa

Erano scappate da casa per andare in Siria ed arruolarsi per la jihad, ma oggi sono morte entrambe. Si tratta di Samra Kesinovic, 17 anni, e la sua amica Sabina Selimovic, di 16, le due adolescenti austriache di origine bosniaca scomparse lo scorso 10 aprile da Vienna. Avevano lasciato un bigliettino alle loro famiglie in cui chiedevano di non cercarle: «Serviremo Allah e moriremo per lui». Si erano dunque recate, da sole, a Raqqa, roccaforte siriana dell’Isis, per cambiare stile di vita e ottenere quella vita agiata che gli veniva assicurata dai miliziani e dalla propaganda dell’Isis sui social. E lì avrebbero sposato due combattenti ceceni diventando “le ragazze immagine” per la jihad. Pochi mesi fa sarebbero poi rimaste incinte. Secondo fonti della sicurezza citate dal quotidiano austriaco Oesterreich, le due amiche austriache, dopo essersi rese conto della sciocca scelta fatta lo scorso anno, avrebbero contattato le loro famiglie chiedendogli aiuto per ritornare a casa. Ma una volta giunti in Siria per arruolarsi con l’Isis è praticamente impossibile tornare indietro. Lo ha confermato il portavoce del ministero dell’Interno di Vienna, Karl-Heinz Grundboeck, secondo cui «una volta partiti, è quasi impossibile tornare». Si stima che ad oggi siano circa 160 gli austriaci che si sarebbero uniti ai jihadisti attivi in Siria e in Iraq.

Samra picchiata fino alla morte, Sabina morta durante i combattimenti – Ma adesso è giunta la notizia che le due amiche austriache sono morte, uccise da quei militanti che gli avevano promesso protezione e da cui avevano deciso infine di allontanarsi. Ma come ricordato dal portavoce del ministero dell’Interno di Vienna, è quasi impossibile tornare indietro. E lo è stato anche per loro, e soprattutto per loro, due ragazze così fragili da aver permesso all’Isis di far loro il lavaggio del cervello. Da quanto riportato pare che la 17enne Samra Kesinovic è stata fermata mentre cercava di fuggire da Raqqa, ed è stata picchiata fino alla morte. L’amica Sabina Selimovic, più piccola di un anno, sarebbe morta invece durante i combattimenti in una data imprecisata alcune settimane fa.

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