Roma: marocchino tenta abusi al San Camillo su paziente inferma, fermato dall’infermiera

Il marocchino aveva lasciato la stanza alle 6 del mattino. L’infermiera ha scoperto l’assenza in camera dell’uomo e ha allarmato i colleghi. L’uomo è stato ritrovato nel letto di una serba inferma, con l’intento di violentarla, ed è stato arrestato. In una nota l’ospedale scrive: «Scongiurato episodio per tempestività e controlli»

Roma: marocchino tenta abusi al San Camillo su paziente inferma, fermato dall'infermiera

È andato nella stanza di una donna serba, inferma, e ha tentato di violentarla. È accaduto al San Camillo di Roma, dove una donna operata da poco, stava per subire molestie da parte di un marocchino. L’uomo, 44enne, è un tossico con alle spalle una storia di trattamento di terapia sostitutiva, ed era ricoverato al San Camillo già da alcuni giorni per una frattura alla schiena. Nonostante la frattura, attorno alle 5:30 del mattino, l’infermiera di turno del secondo piano, durante il controllo dei 19 pazienti in 6 stanze, ha notato che l’uomo non era nel proprio letto, ed ha allertato subito altri tre operatori presenti, il medico di guardia, la vigilanza interna e la polizia. Sono stati controllati tutti i locali del piano e il marocchino, poco prima dell’alba, è stato ritrovato nel reparto di Neurochirurgia, nel padiglione “Lancisi”, mentre entrava nel letto di una 39enne serba che stava tentando di violentare. La donna, inferma e mentalmente debole, era stata operata da alcuni giorni e presenta gravi problemi alla vista.

Violenza scongiurata
Il commissariato di Monteverde, avendo colto il 44enne sul fatto, l’ha arrestato e, durante gli accertamenti, si è scoperto come il marocchino avesse già precedenti per abuso di persona. Gli investigatori, dopo l’episodio, hanno interrogato la 39enne, ma dalle sue prime dichiarazioni ha spiegato di non esser stata costretta dall’uomo: probabilmente la donna serba, psichicamente fragile, era stata persuasa e non si sarebbe neanche accorta di quello che le stava accadendo. Dunque, la versione ancora da confermare, vergerebbe sull’ipotesi della persuasione da parte del maniaco, senza aver avuto bisogno di usare la forza. Fortunatamente il tempismo e la giusta attenzione del reparto medico ha scongiurato un’altra violenza dell’uomo, come si spiega anche in una nota della direzione ospedaliera, riportata da “Il Messaggero”: «È grazie alla tempestività e ai rigorosi controlli effettuati dal personale infermieristico e di supporto che hanno mostrato competenza e professionalità che si è potuto scongiurato un grave episodio di violenza, che avrebbe potuto avere pesanti ripercussioni sulla vita della signora coinvolta e sulla tranquillità degli altri pazienti». Dopo il primo interrogatorio da parte della polizia, la 39enne è stata sottoposta ad una visita specialistica. Nel frattempo gli indumenti intimi della donna sono stati posti sotto analisi dalla polizia scientifica. L’uomo è stato condotto al commissariato di Monteverde dov’è stato sottoposto a fermo con l’accusa di violenza sessuale.

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