Sfruttamento minorile, fenomeno che vede coinvolti circa 168 milioni di bambini nel mondo

Minori strappati alla loro infanzia per essere sfruttati a basso costo per scopi lavorativi. Questo è sfruttamento e lavoro minorile, il terribile e sempre più diffuso fenomeno che vede coinvolti circa 168 milioni di bambini nel mondo, anche minori di 10 anni

Sfruttamento minorile, fenomeno che vede coinvolti circa 168 milioni di bambini nel mondo

Giovani vite strappate alla loro infanzia per essere sfruttate a basso costo per scopi lavorativi. Si parla di sfruttamento e lavoro minorile, il terribile e sempre più diffuso fenomeno che vede coinvolti circa 168 milioni di bambini, anche minori di 10 anni. Ragazzini che lasciano la scuola per dare una mano in casa o per dedicarsi al lavoro (molto spesso in miniera). Ragazzine che diventano giovani spose in cambio di un debito pecuniario o spesso operaie in fabbriche tessili. Spesso li troviamo anche in campo agricolo, impiegati come mano d’opera o in alcuni casi anche in faccende illegali e ben più pericolose. Una costante che, purtroppo, è molto ampliata nei Paesi del Terzo Mondo. Come sappiamo le situazioni economiche in certe regioni non permettono un sano stile di vita alle famiglie e quindi ai più piccoli. Sono circa 795 milioni di persone nel mondo che soffrono la fame, di cui più di 3 milioni sono bambini. Ai primi posti il Sud Africa e Africa centrale, con il 35% di minori. Non dimenticando l’America Latina e il Medio Oriente. Dove per guadagnarsi qualche soldo bisogna lavorare anche più di 11 ore giornaliere. I più piccoli portano carichi due volte il loro peso; fanno lavori umili ma difficili per le loro piccole mani; sempre più sfruttati senza potersene mai lamentare. Stanchi di fatica, riescono a guadagnare meno di due dollari al giorno, mentre la loro crescita viene compromessa dallo sforzo e dalla fame, portando a problemi anche fisici come il rachitismo.

In alcune circostanze, lo sfruttamento minorile segue la delinquenza e atti criminosi. Spaccio e prostituzione di minori, difatti, sono molto spesso collegati alla criminalità interna delle Nazioni: dall’America del sud fino all’Asia meridionale non è così raro trovare minori tra le strade, in attesa di spacciare o di eseguire compiti impartitigli da gente spietata e senza cuore. Eppure i bambini sono fatti per giocare, divertirsi, imparare a conoscere il mondo, essere spensierati e sfruttare a pieno la loro infanzia che non tornerà ed è qui che entra in gioco ActionAidOnlus. La campagna di ActionAid contro lo sfruttamento minorile combatte per far sì che tutti i bambini possano finalmente avere la loro vita e i loro diritti. Lo spiega bene l’articolo n.32 della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia stipulata dell’Unicef: «Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale».

Tuttavia i diritti del bambino non bastano. Certi principi vanno portati avanti con battaglie fatte di giustizia e impegno fornite da associazioni come ActionAidOnlus. Per contrastare lo sfruttamento minorile e migliorare le condizioni dei minori nei Paesi poveri, basta un sostegno economico, anche minimo, garantito dall’adozione a distanza con lo scopo di assicurare l’infanzia anche a quei bambini che hanno smesso di giocare con bambole e pupazzetti. Tramite l’adozione a distanza sarà possibile sostenere il minore sotto tutti gli aspetti sia psicologici che fisiologici: avrà un’istruzione, un letto dove poter dormire, cibo e acqua, oltre che giocattoli e libri. Mettendosi in contatto con l’associazione ActionAidOnlus, sarà possibile chiedere informazioni e consultarsi sulle adozioni con la possibilità d’entrare in contatto con il piccolo e di voler spedire doni o regali.

Essendo già sul posto, l’ActionAidOnlus non si occupa solo dei bambini, ma prende in cura anche i villaggi fornendo loro nuovi fabbricati, ospedali e scuole; sistemi acquiferi, strade e servizi. In questo modo si assicura di risanare del tutto anche la società e lo stile di vita in cui vivono i piccoli.

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