Siria, padre tenta di riportare a casa i figli jihadisti: denunciato dal primogenito e giustiziato

L’uomo si era recato a Raqqa per riprendersi i 4 figli, arruolati da tempo col Califfato, ma è stato denunciato da uno di loro e condannato a morte. Nel comunicato diffuso dall’Isis si legge: «L’apostata Mahmoud Hussein è stato giustiziato per aver ammesso di collaborare con il governo libanese»

Siria, padre tenta di riportare a casa i figli jihadisti: denunciato dal primogenito e giustiziato

Un padre libanese ha avuto il coraggio di partire alla volta della Siria con lo scopo di riportare a casa i suoi 4 figli, arruolati da tempo per combattere al fianco dei miliziani dell’Isis. Mahmoud Hussein, questo il nome dell’uomo, è stato però arrestato e poi ucciso dagli uomini del Califfato, dopo che uno dei suoi stessi figli, presumibilmente il primogenito, lo ha denunciato. Da quanto riportato oggi dai media libanesi l’uomo sarebbe partito dal Libano per recarsi a Raqqa, roccaforte siriana del Califfato di Abu Bakr al Baghdadi, per riprendersi i suoi quattro figli, due maschi e due femmine, che si erano arruolati come jihadisti. Una volta giunto in Siria, Mahmoud è riuscito a trovare i figli, ma uno di loro lo ha denunciato agli altri miliziani. La sua fine è stata davvero drammatica: è stato prima arrestato e poi giustiziato dal Califfato davanti ai suoi stessi figli. A dare l’annuncio dell’esecuzione lo Stato Islamico che in un comunicato ha dichiarato che «l’apostata Mahmoud Hussein è stato condannato a morte per aver ammesso di collaborare con il governo libanese». Da quanto riportato pare che la vittima era il suocero di Abu Omar al Bakri, il noto predicatore islamista di origini siriane espulso dalla Gran Bretagna e detenuto in un carcere libanese.

Proprio ieri alcuni miliziani del sedicente Stato Islamico avevano annunciato la morte del figlio di al Bakri, Mohammed, rimasto ucciso in combattimento ad Aleppo. Questo è quanto si legge dal comunicato dell’Isis: «Mahmoud Hussein è stato giustiziato per aver offeso il profeta Maometto davanti ad un uomo e tre donne ed ha ammesso di aver intrattenuto profondi legami con il consolato turco e il governo libanese. Per questo motivo è stato condannato a morte».

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