Strage al Bardo, scarcerato il marocchino accusato dell’attentato. La Procura: “Innocente”

Il giovane marocchino sarebbe stato vittima di una serie di circostanze sfortunate, che avevano fatto supporre una sua implicazione nell’attentato al museo del Bardo di Tunisi lo scorso maggio. In realtà Touil sarebbe estraneo alla vicenda e adesso potrebbe chiedere un risarcimento alla Tunisia per essere rimasto ingiustamente in carcere per 5 mesi

Strage al Bardo, scarcerato il marocchino accusato dell’attentato. La Procura: "Innocente"

Abdelmajid Touil è libero. Il giovane marocchino di 22 anni, arrestato nel maggio scorso con l’accusa di essere uno dei responsabili dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi, dove persero la vita 24 persone, tra cui 4 italiani, è stato scarcerato sotto disposizione dei giudici della V Corte d’Appello di Milano, che hanno revocato la misura cautelare per il giovane negando la sua estradizione in Tunisia. La corretta applicazione delle leggi italiane questa volta ha impedito che venisse compiuta un’ingiustizia. Il marocchino infatti non è mai stato un terrorista, ma un migrante. Soddisfatta la madre, Fatima, che a 5 mesi dall’arresto del figlio, è andata a trovarlo nel carcere milanese di Opera, scoprendo che Touil, ingiustamente accusato, stava per essere liberato. «Davvero lo liberano oggi? E dove lo portano? A casa?», chiede ai giornalisti. E felice della risposta si lascia scappare qualche lacrima di gioia ringraziando l’Italia: «Grazie Dio. Viva l’Italia. Speriamo che adesso non lo rimandino in Marocco e gli permettano di rimanere a casa con me. Mi prenderò cura di lui». Il giovane sarebbe quindi estraneo alla vicenda dello scorso maggio, al seguito del quale fu ingiustamente accusato di strage e di terrorismo internazionale. La Procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta in quanto non ci sono elementi sufficienti per ritenerlo responsabile. Negata l’estradizione richiesta dalla Tunisia in primo luogo perché il 22enne rischiava la pena di morte per i reati a lui contestati, pena che in Italia non è ammessa secondo l’articolo 27, comma quarto della Costituzione. Il comunicato del presidente della corte d’appello Giovanni Canzio, chiarisce che «la convenzione bilaterale di estradizione Italia-Tunisia non prevede alcun meccanismo di conversione della pena di morte in altra sanzione detentiva. Nè l’autorità tunisina ha fornito alcuna assicurazione sulla non esecuzione della pena capitale».

Abdelmajid Touil è libero, e innocente – A metterlo nei guai era stata una scheda telefonica rimasta attiva solo il 4 e il 5 febbraio con una telefonata verso uno scafista, ritenuta per le autorità tunisine decisiva per ritenerlo coinvolto nell’attentato. Il giovane dopo aver lasciato il Marocco per raggiungere la madre vicino a Milano, era arrivato il 3 febbraio scorso in Tunisia per ripartire dalla Libia il 5 febbraio verso l’Italia a bordo di uno dei barconi della disperazione. La sua scheda sarebbe rimasta in realtà in Tunisia mentre Touil era in viaggio verso l’Italia, e con molta probabilità sarebbe stata utilizzata da qualche attentatore, cui era stata venduta. Tutti questi elementi hanno permesso la sua scarcerazione per la mancanza di prove certe. Così il marocchino è stato vittima di una serie di circostanze sfortunate, e potrebbe persino chiedere un risarcimento alla Tunisia per essere rimasto ingiustamente in carcere per 5 mesi.

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