Terrorismo: a Strasburgo l’Ue decide di schedare i passeggeri dei voli europei

Si raccoglieranno i dati dei passeggeri dei voli dell’Unione Europea che non saranno basati a seconda della cultura o dell’appartenenza etnica o politica. I dati saranno gestiti da un’unità Uip, con un controllore che sovrintenderà la custodia dei dati di ogni passeggero caso per caso

Terrorismo: a Strasburgo l'Ue decide di schedare i passeggeri dei voli europei

Saranno schedati i passeggeri dei voli da e per gli Stati Europei. È la decisione presa a Strasburgo il 14 aprile. Il parlamento europeo è riuscito a trovare un compromesso tra sicurezza e privacy per varare la raccolta dei dati dei passeggeri dei voli come un provvedimento contro il terrorismo o altri reati gravi. La decisione, che è passata con 461 voti favorevoli, 179 contrari e 9 astensioni, è stata vista da diversi settori dell’aula come una violazione della privacy, ma gli europopolari e gli eurosocialisti presenti in aula, hanno spinto per l’approvazione spiegando che l’utilità dei suddetti dati passeggeri (detti Pnr) serviranno ai servizi segreti e all’anti-terrorismo per migliorare la vita e la tranquillità dei cittadini in Europa. Queste raccolte di dati dovranno essere gestite a seconda dei casi: per ogni casistica, dovranno essere giustificate con reali richieste, quali pericolo di terrorismo o reati gravi e saranno basate su verifiche di correttezza. I dati, inoltre, come spiegato anche in Assemblea, non saranno raccolti a seconda dell’origine razziale o etnica, o per opinioni politiche o religiose, né appartenenza sociale, azione vietata per gli Stati europei membri dell’Ue. Tale decisione sarà applicata solo per i voli inerenti agli stati europei.

Preoccupazioni per la privacy
L’Ue istituirà, a tale scopo, una Unità di informazione sui passeggeri chiamata Uip, che chiederà alle compagnie aeree i dati dei passeggeri. Dopo i primi sei mesi, l’Uip gestirà poi il trasferimento di informazioni che potrebbero essere utili alle autorità giudiziarie e agli organismi sovranazionali come l’Europol ed eliminerà tutto quello che potrebbe essere utile per l’individuazione del passeggero, riferendosi a dati come nomi, indirizzi e ogni tipo di contatto telefonico o di posta elettronica. L’Uip dovrà custodire tutti i dati dei passeggeri per cinque anni. Inoltre, per sovrintendere la correttezza delle operazioni e la sicurezza dello svolgimento delle pratiche, nelle Uip sarà nominato anche un controllore per evitare che siano schedati passeggeri non “pericolosi” e per tutelare la sicurezza di tutti quei cittadini che non presentano problematiche con la giustizia.

Anche il relatore del provvedimento, il conservatore britannico Timothy Kirkhope, come citato da “Il Corriere della Sera”, ha rincuorato: «Sono state espresse comprensibili preoccupazioni circa la raccolta e la conservazione dei dati delle persone, ma credo che la direttiva offra garanzie sul rispetto della privacy e dimostri che la legge è proporzionata ai rischi che abbiamo di fronte. I governi dell’Ue devono ora andare avanti con l’attuazione del presente accordo». Ora, infatti, si attende la conferma ufficiale della suddetta direttiva del Pnr dal Consiglio dei governi, considerevolmente favorevoli. Dopodiché si passerà alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, e infine si passerà all’attuazione da parte dei Paesi membri, che dovranno mettere in atto la registrazione dati entro due anni.

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