Truffa all’Inps in Campania, Umbria e Lazio: 113 finte assunzioni e licenziamenti

Più società, situate in Campania, Umbria e Lazio, assumevano e licenziavano “finti lavoratori” per ottenere stanziamenti previdenziali o assistenziali. Contati 113 rapporti falsi e sono stati sequestrati oltre 1 milione di euro, ma l’Inps risulta avere un danno di 642mila euro

Truffa all'Inps in Campania, Umbria e Lazio: 113 finte assunzioni e licenziamenti

Erano ben 113 in totale i rapporti falsi per assunzioni e licenziamenti nel settore edile, che riguardavano alcune aziende della Campania, Umbria e Lazio. Le assunzioni o i licenziamenti erano basati su truffe contro l’Inps, è per questo che è scattato il sequestro di più di 1 milione di euro nei confronti di tre indagati. Le tre persone accusate, sono state incriminate di associazione a delinquere oltre che truffa aggravata in danno di enti previdenziali, reati finanziari ed impiego di denaro di provenienza illecita. Il sequestro ha riguardato tante quote di partecipazione, che ha visto all’attivo ben cinque società di tipo edile coinvolte, tra cui 20 conti correnti e libretti postali, e anche beni di proprietà dei soggetti indagati. Tra gli accusati, c’è soprattutto un personaggio di spicco dell’associazione a delinquere, un 38enne di Frignano, città del casertano, che è risultato essere gestore di tre società tutte inventate, ma attraverso i nomi delle finte associazioni, si potevano simulare ingaggi o congedi di lavoratori fittizi.

642mila euro di danni all’Inps
Le assunzioni o i licenziamenti erano utilizzati al fine di poter ottenere illecitamente uno stanziamento di prestazioni previdenziali e assistenziali da parte della stessa Inps. A scoprilo sono stati i Carabinieri appartenenti al gruppo di Tutela del lavoro della provincia di Napoli, che hanno proceduto dopo l’esito positivo delle indagini che sono state condotte dalla Procura della zona nord di Napoli, hanno provveduto ad un sequestro preventivo. Anche l’Inps, visto il suo coinvolgimento, ha partecipato agli accertamenti attraverso la collaborazione dei funzionari di Caserta, ed ora ha riportato un danno di 642mila euro, per prestazioni impropriamente fornite.

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