A processo sergente delle SS oggi 93enne: è accusato della morte di 170mila prigionieri

L’uomo a causa dell’età avanzata potrà sostenere solo due ore di udienza al giorno prima di poter essere processato. L’accusa è di essere coinvolto nella soppressione di 170mila prigionieri

A processo sergente delle SS oggi 93enne: è accusato della morte di 170mila prigionieri

È accusato di aver contribuito alla soppressione di 170mila prigionieri ad Auschwitz tra il gennaio del ’42 e il giugno del ’44. Si tratta di Reinhold H., oggi 93enne, sergente delle SS che ha prestato servizio durante la Seconda guerra mondiale nel campo di sterminio di Birkenau, dove si trovavano le camere a gas del complesso di Auschwitz. È l’ultimo nazista rinviato a giudizio che la nuova generazione di pubblici ministeri in Germania ha deciso di incriminare continuando così la linea di espiazione delle atrocità commesse durante la Seconda guerra mondiale iniziata ormai anni fa, e il cui successo più grande risale al 2011 con la condanna a 5 anni di John Demjanjuk, accusato di essere uno dei responsabili dello sterminio di 28.060 persone nel campo di Sobibor. Fino ad oggi sono 30, tra cui tre donne, le guardie di Auschwitz rintracciate e accusate dello stesso crimine, ma per la maggior parte di loro le accuse sono cadute per l’età avanzata, a causa di malattie o per mancanza di prove. Tra gli accusati anche un tedesco oggi giudicato mentalmente incapace di intendere e di volere, accusato di aver ammassato uomini, donne e bambini nelle camere a gas, e una donna, conosciuta come Denning, oggi 90enne, che picchiava i prigionieri all’interno delle “celle in piedi”, piccolissime stanze buie dove ammassavano ogni volta 15 persone, ritenute da loro indisciplinate, spesso lasciate lì per giorni interi, e destinate ad una morte lenta.

Innocente secondo la difesa
Reinhold H., vista l’età, sarà sottoposto a processo a patto che le udienze durino non più di due ore al giorno. Gli avvocati di difesa hanno sempre sostenuto che il loro cliente prestava servizio in una parte del lager che non è mai stato coinvolto negli omicidi di massa.

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