Aereo Egyptair, memoria delle scatole nere cancellata: verità sempre più lontana

La verità sulle cause del tragico incidente che ha visto coinvolto l’Airbus dell’Egyptair, precipitato in mare lo scorso 19 maggio, potrebbe non venire mai alla luce. Le scatole nere non hanno registrato gli ultimi istanti di volo. La memoria è stata, in parte, cancellata

Aereo Egyptair, memoria delle scatole nere cancellata: verità sempre più lontana

Il mistero del volo MS804 di Egyptair, precipitato il 19 maggio scorso, s’intensifica ulteriormente. Dalle analisi degli investigatori è infatti emerso che le due scatole nere, ripescate in fondo al Mar Mediterraneo, non hanno registrato gli ultimi istanti di volo. I registratori erano stati danneggiati nell’impatto e per questo mandati dalle autorità egiziane nei laboratori parigini del Bureau d’Enquêtes et Analyses, l’autorità responsabile in Francia per inchieste di sicurezza in aviazione civile. Ma dopo un lavoro di recupero dati, alquanto meticoloso, arriva la profonda delusione degli investigatori. Parte della memoria delle scatole nere si è cancellata. Non ci sono informazioni rilevanti né sul Cockpit Voice Recorder, la scatola nera che si occupa di registrare i suoni presenti in cabina di pilotaggio, né sul Digital Flight Data Recorder, la scatola nera che registra i parametri di volo di natura numerica. Secondo le prime indiscrezioni, pare che siano state addirittura spente diversi minuti prima che l’A320 andasse in picchiata contro il mare, al largo delle coste egiziane, senza che i piloti riuscissero a lanciare il mayday.

Danneggiati i circuiti di alimentazione dei registratori
In una delle scatole nere, è presente un brano di conversazione che lascerebbe presupporre che uno dei piloti si sia accorto dell’incendio. Poi il silenzio. «Non è praticamente mai accaduto negli incidenti aerei di avere un “bianco” nelle scatole nere che resistono a qualsiasi urto. L’ipotesi è che un incendio nel comparto avionico, di cui l’origine è ancora ignota, abbia danneggiato i circuiti di alimentazione dei registratori», ha spiegato un investigatore. «È una pessima notizia, rischiamo di non sapere mai la verità», ha proseguito preoccupato e deluso.

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