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Agrigento: bimbo siriano disperso in mare due anni fa, i genitori lo ritrovano morto

Lo stavano cercando da quel tragico 2 agosto del 2014. Due genitori siriani a distanza di quasi due anni, grazie all’aiuto di un uomo, riescono a scoprire dove si trova uno dei tre figli scomparsi durante il viaggio della speranza dalla Libia. Purtroppo è morto ma possono piangere su una piccola tomba

Era il 2 agosto 2014 quando una famiglia, insieme a moltissimi altri migranti, ha intrapreso il così detto viaggio della speranza. In cerca no di un futuro migliore ma di un futuro, quello che purtroppo nella loro terra non vedono. Costretti ad abbandonare la loro casa perché martoriata da bombardamenti e violenza. Amjad, 36 anni, carrozziere, e mamma Tahani, 33 anni insegnate di inglese, erano in viaggio verso la Sicilia con i loro 4 figli, Mohammed di appena 4 anni, Rama 6 anni, Omar 2 e Israa 11 mesi, quando improvvisamente la tragedia. Il barcone si capovolge, 268 migranti in acqua, una decina scomparsi immediatamente nel nulla. Accolti ad Agrigento, mamma Tahani e papà Amjad non hanno mai smesso di cercare i loro 4 figli, nemmeno per un giorno, non hanno mai perso la speranza di ritrovarli un giorno vivi da qualche parte del mondo. Oggi 12 aprile 2016, a distanza di quasi due anni la tragica scoperta, la dura rassegnazione ma anche un velo di serenità nei loro cuori.

Una piccola tomba sulla quale piangere
Oggi 12 aprile 2014 i due giovani genitori hanno una tomba sulla quale piangere il loro piccolo Mohammed di appena 4 anni. Anche se dolorosa la notizia ha portato un po’ di serenità nel loro cuore. «Mohammed ha una tomba, lasciatelo riposare qui dove è stato accolto, ora sappiamo dov’è, sappiamo che è stato sepolto subito come vuole la nostra religione» ha così dichiarato il papà molto commosso. «Ora dobbiamo cercare gli altri tre nostri figli, perché noi pensiamo che siano vivi, da qualche parte», ha aggiunto. Il loro figlioletto di appena 4 anni, Mohammed, sepolto nel piccolo cimitero di Ribera, in provincia di Agrigento, ha avuto una degna sepoltura grazie ad un uomo Walter Partipilo, poliziotto della scientifica. Ed è proprio grazie a quest’ultimo che i genitori hanno avuto la notizia. Grazie alla trasmissione Chi l’ha visto, Partipilo ha riconosciuto in tv il piccolo Mohammed e ha contattato subito la famiglia per darle la tragica notizia. «In tv mi sembrò proprio quel bambino che mi aveva fatto tanta tenerezza, sono padre anch’io, l’indomani ho guardato le foto che avevamo in ufficio e ho detto ai colleghi che era proprio lui. Ora da un lato mi sento contento per essere stato di aiuto a quella famiglia, dall’altra provo tenerezza per la sorte di questo bambino e dei suoi fratellini e per il dolore di quei genitori» ha affermato l’agente. Amjad e Tahani non perdono la speranza neanche dopo la tragica notizia. Sono conviti che gli altri tre figli sono vivi da qualche parte e continueranno a cercarli.

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