E’ ufficiale: la polizia scientifica preleverà nuovi campioni di sangue, da cui ricavare il Dna, dai genitori e le sorelle di Angela Celentano, la bambina di Vico Equense misteriosamente scomparsa sul Monte Faito nel 1996. A richiederlo sono i magistrati messicani
Stavolta la decisione è giunta dal Messico: i magistrati hanno richiesto un nuovo campione aggiornato del profilo genetico di Angela Celentano, la bambina di Vico Equense (Napoli) misteriosamente scomparsa sul Monte Faito vent’anni fa. La polizia scientifica, quindi, preleverà dei campioni di sangue dai genitori e le sorelle della bambina, che oggi sarebbe una ragazza. I campioni di Dna saranno poi spediti in Messico per essere sottoposti a nuovi test ordinati dai magistrati che dal 2010 si stanno occupando del caso di Celeste Ruiz, la giovane che affermò di essere Angela e di non voler essere cercata, svanita nel nulla. La procura generale messicana ha fatto la richiesta dopo una sollecitazione del ministro di Grazia e Giustizia Antonio Orlando, che chiedeva una ripresa delle indagini in base ai trattati tra Italia e Messico. Comunque, con ogni probabilità il dna dei Celentano non sarà comparato con quello di altre persone; infatti, finora le ricerche d’oltreoceano non hanno portato ad alcun risultato.
Il caso di Celeste Ruiz
Le forze dell’ordine messicane non sono ancora riuscite a trovare nessuna ragazza somigliante ad Angela e neppure Celeste Ruiz; forse, il dna dei Celentano servirà solamente ad aggiornare il materiale già a disposizione degli investigatori del Paese centroamericano. Ma sembra anche, secondo alcune indiscrezioni, che il profilo genetico debba essere destinato ad una nuova unità della polizia deputata alla ricerca delle persone scomparse. Per il momento, si preferisce mantenere il massimo riserbo su tutta la vicenda; la speranza della famiglia Celentano che dal Messico arrivino ancora novità sulla sorte della loro figlia non si è mai affievolita. Nel 2010 ricevettero una mail da parte di una certa Celeste Ruiz dal Messico, la quale sosteneva di essere Angela e di non voler essere però cercata; la procura di Torre Annunziata aprì immediatamente un fascicolo. Le mail, corredate da foto, erano partite da una casa di Acapulco dove risiedeva Cristino Ruiz, un dipendente del ministero della Giustizia messicano, insieme alla moglie e ai figli. Ma di Celeste nessuna traccia; in seguito, il figlio di primo letto della moglie di Ruiz, Manuel, dichiarò di aver spedito lui le mail spacciandosi per Celeste. Poi il giovane, 36 anni, ritrattò lasciando il caso ancora aperto. Ma i Celentano non si sono mai arresi.
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