Attentati Parigi: il mondo manifesta cordoglio per la Francia, in Italia si scende in piazza

Terrorismo. La parola stessa lo dice. “Terrore”. Ora la gente è davvero terrorizzata. Non solo a Parigi, non solo in tutta la Francia o in tutta Europa. E’ tutto il mondo che è terrorizzato. E per mostrare ai parigini che non combattono una battaglia da soli, in tutto il mondo si mostra cordogli per le vittime del terrorismo e anche in molte città italiane

Attentati Parigi: il mondo manifesta cordoglio per la Francia, in Italia si scende in piazza

I Monumenti del mondo si colorano del tricolore francese. Rosso, bianco e blu capeggiano sulla punta del One World Trade Center, di New York; sul palazzo giustizia di San Francisco; in Brasile, anche il Cristo Redentore di Rio è colorato di rosso bianco e blu. E molte sono state le chiamate di cordoglio da parte dei capi di stato indignati per l’accaduto: Obama l’ha definito un attacco contro civili innocenti e ancora: «Non e’ un attacco solo contro la Francia ma contro l’umanità. Un attacco ignobile contro civili innocenti: faremo di tutto per portare questi terroristi davanti alla giustizia».Il presidente russo Vladimir Putin ha condannato totalmente gli attentati di Parigi come assassini disumani. Lo ha reso noto il suo portavoce Dmitri Peskov facendo sapere anche che il capo del Cremlino ha chiamato personalmente il presidente francese Francois Hollande per esprimere la sua e vicinanza.

I capi di stato italiani esprimono le loro parole di solidarietà – E in Italia? Matteo Salvini condanna tutti, e incita l’Italia a non perder altro tempo, a chiudere subito le frontiere. Difatti il ministro Angelino Alfano ha deciso di non rischiare e si è deciso di alzare le barriere di sicurezza, soprattutto nelle grandi città, e soprattutto in vista del prossimo Giubileo. Matteo Renzi ha indetto subito una conferenza stampa a Palazzo Chigi. In cui spiega:«L’Italia piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L’Europa colpita al cuore sapra’ reagire alla barbarie». Il premier in contatto con le cancellerie dei paesi alleati ha espresso il proprio “sgomento” di fronte alle notizie francesi e la solidarietà totale al presidente Francois Hollande e a tutto il popolo francese.

Anche il popolo italiano mostra dolore
Ma coloro che sono spaventati e terrorizzati sono proprio la popolazione mondiale. In Italia, per mostrare la vicinanza al popolo francese, la popolazione scende in piazza e corre alla più vicina ambasciata francese per portare un fiore o un biglietto.

A Roma
Nella capitale davanti all’ambasciata parigina in fila ci sono molti fiori, sopratutto rose rosse.  La bandiera francese capeggia sulla facciata principale di Palazzo Farnese, a mezz’asta, ovviamente. Cartelli lasciati in piazza farnese recitano: “Je suis français”, “Aujourd’hui je suis parisien #prayforparis” e continua il corteo di turisti e romani che vogliono lasciare un ricordo, un segno di lutto. Tra i mazzi di fiori spuntano diversi biglietti. Tra questi “#iostoconParigi”, “#fermiamoli”, “Siam qui come d’autunno sugli alberi le foglie…”.

A Milano
Un corteo solidale davanti al consolato francese di Via Moscova alle 12:00 e un secondo appuntamento alle 16:00 ha visto partecipi tanti cittadini con lumini accesi. Cecilia Strada incita altri milanesi su Facebook ad unirsi all’appuntamento: «Al terrorismo, alla guerra e all’odio rispondiamo con più libertà, più uguaglianza, più fraternità. Ci troviamo alle 16 in via Turati, al Consolato Generale di Francia, portando un fiore per tutte le vittime». L’assessore alla cultura Filippo Del Corno, ha postato un suo messaggio su Facebook, dichiarando: «Abbiamo invitato tutti i teatri, le sale da concerto, i luoghi di spettacolo a iniziare oggi le proprie serate al suono de La Marseillaise, in segno di solidarietà e di resistenza. Le note della Marsigliese risuoneranno al Piccolo Teatro, al teatro Elfo Puccini, al teatro Franco Parenti e in tutti i luoghi che aderiranno».

A Firenze
Nella città capeggia una statua del David in piazza della Signoria a Firenze con il lutto al bracci, con ai piedi la bandiera francese e al braccio il segno di lutto. E’ questo il messaggio di cordoglio postato su Twitter dal Comune di Firenze. A Genova il sindaco ha compiuto un gesto simbolico: da questo pomeriggio e per tutta la giornata di domani la mostra di Palazzo Ducale “Brassà. Pour l’amour de Paris” sarà aperta gratuitamente al pubblico. «Quanto accade a Parigi merita pensieri e parole che non siano vuote, retoriche, sapute. Vale anche il silenzio. Almeno per qualche ora. A Palazzo Ducale abbiamo la mostra di uno straordinario fotografo, Brassà, che racconta la Parigi che amiamo: quella della libertà. Ci sembra un gesto piccolo e solo simbolico tenerla aperta a tutti gratuitamente da oggi pomeriggio a domani sera» spiega Luca Borzani, presidente della Fondazione per la Cultura.

A Torino
Il Comune di Torino ha convocato per oggi alle 17, in piazza Castello, “una prima manifestazione di solidarietà” è previsto che tutti gli edifici pubblici espongano il vessillo del lutto e la bandiera francese. Per decisione del sindaco poi, un momento di cordoglio precederà tutti gli eventi pubblici e istituzionali previsti per oggi in città. In tutto il Piemonte verranno esposte bandiere a lutto sugli edifici regionali. È quanto hanno deciso i vertici della Regione.

A Napoli
Nella città partenopea il console francese Jean-Paul Seytre ha dichiarato: «Viviamo una profonda tristezza. È presto per avere notizie, ma il consolato è in continuo contatto con l’ambasciata. Stiamo lavorando per tornare alla normalità. Siamo grati al governo per le manifestazioni di solidarietà. Anch’io ho ricevuto numerosi messaggi di affetto e vicinanza. » Oggi, sabato, al Grenoble erano previsti alcuni corsi di francese che sono stati annullati. La domenica invece è già di norma un giorno di chiusura.

Ma in tutta Italia spuntano gruppi di cortei pomeridiani che vogliono mostrare dolore e vicinanza a tutta la popolazione parigina. La grave situazione francese ha messo anche il mondo in ginocchio. I civili usati come caprio espiatorio in una guerra a senso unico.

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