Australia: ucciso avvocato di origini calabresi a Melbourne, difendeva boss della ‘ndrangheta

Un agguato in chiaro stile mafioso è stato commesso due giorni fa a Melbourne, in Australia; a cadere sotto i colpi d’arma da fuoco dei killer l’avvocato Joseph Acquaro, abbastanza noto in città e nella comunità di emigrati calabresi. Le indagini si concentrano sulla ndrangheta perchè Acquaro aveva difeso in aula diversi boss

Australia: ucciso avvocato di origini calabresi a Melbourne, difendeva boss della 'ndrangheta

Due giorni fa, un agguato di chiara modalità mafiosa si è consumato per le strade di Melbourne, in Australia; a finire ucciso da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata è stato l’avvocato Joseph “Pino” Acquaro, mentre stava tornando in auto dal bar gelateria che gestiva in comproprietà a Lygon Street di Carlton, quartiere a forte componente italiana. Il cadavere è stato rinvenuto in un vicolo da un netturbino, accanto alla sua auto; le indagini della polizia si sono concentrate sin da subito sulla ndrangheta. La criminalità organizzata calabrese, infatti, è attiva da anni a Melbourne e in altri centri australiani e i sospetti degli inquirenti si concentrano sull’uomo d’affari Tony Madafferi, considerato un elemento di spicco della ndrangheta in Oceania, che pare avesse anche offerto una taglia di 200mila dollari (135mila euro) sulla vita di Acquaro.

La carriera e le strane amicizie con i boss
Avvocato difensore di successo e forse un po’ spregiudicato, Acquaro aveva difeso in aula diversi boss dei clan locali della ndrangheta fra cui proprio il fratello di Madafferi, Frank, attualmente in carcere in Australia per diversi reati, tra cui aver fatto importare nel continente oceanico la più ingente partita di ecstasy del mondo, oltre 4 tonnellate nascoste in barattoli di pomodori pelati arrivati con una nave partita da Napoli. Ma pare che Acquaro avesse perso i favori di Madafferi, in quanto avrebbe raccontato troppi segreti ad un giornalista, Nick Mckenzie, che stava conducendo un inchiesta sulla mafia calabrese. La polizia lo aveva anche avvisato delle intenzioni del boss, ma Acquaro era convinto di non rischiare nulla. A ogni modo, non era mai stato indagato per coinvolgimenti in attività illecite. 54enne, sposato e padre di tre figli, era noto nella comunità italiana per la sua ampia disponibilità ad aiutare i connazionali a risolvere problemi familiari o legali.

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