Brescia: pennarello esplosivo nella biblioteca di Rezzato, un anziano perde due dita

Un pennarello con polvere pirica è esploso nelle mani di un 69enne. A quanto pare il pennarello sarebbe stato destinato al suo coinquilino. Ricoverato in ospedale l’unico ferito, si sospetta la pista di qualche vecchio rancore

Brescia: pennarello esplosivo nella biblioteca di Rezzato, un anziano perde due dita

E’ stata l’esplosione del pennarello a causare il panico proprio ieri mattina, tra le mani di un 69enne di Brescia, Augusto Piccioli di origini laziali, ex sottufficiale dell’aeronautica, ora in pensione. L’uomo si trovava nella biblioteca comunale di Rezzato, nel bresciano, in Via Leonardo Da Vinci, quando, intorno alle 9.50, il pennarello è esploso, causando all’anziano una grave ferita alla mano, perdendo due dita. L’ordigno è stato consegnato durante la stessa mattinata nella cassetta della posta del signor Piccioli, con destinatario il coinquilino dell’uomo, anche lui pensionato, avvolto in un pacco regolarmente affrancato imballato in un dépliant pubblicitario. Il 69enne aveva portato con sé il pennarello nel luogo pubblico e quando ha tolto il tappo, davanti ad un distributore automatico di vivande, a quanto pare, ha innescato il meccanismo che vi era stato posto dentro, esplodendo e provocandogli ferite all’arto sinistro, perdendo le due falangi, e al volto ma in maniera superficiale. Sul posto, poco dopo, sono accorsi i Carabinieri, la Polizia locale, i Vigili del Fuoco e il 118. Il 69enne è stato portato presso gli Spedali civili di Brescia, dove è stato operato. Ora la polizia sta investigando sull’anziano che sembra già essere noto alle Forze dell’Ordine per il passato da truffatore.

Spaventati i residenti
Oltre all’anziano, non ci sono stati altri feriti, ma tutti si sono presi un enorme spavento. La biblioteca, che confina con le scuole medie, per fortuna era vuota quando il pennarello è esploso, ma la bibliotecaria, come riporta “BresciaToday” ha spiegato: «Abbiamo sentito un rumore fortissimo provenire dalla zona dov’è situato il distributore delle bevande e ci siamo spaventate moltissimo. All’inizio temevamo il peggio, ma fortunatamente la cosa si è ridimensionata. Conosciamo bene l’anziano vittima dell’esplosione, è un nostro utente assiduo, una persona tranquilla». Ma l’allarme s’è diffuso, in poche ore, in tutto il paese, arrivando anche ad allertare i genitori degli studenti della scuola, che hanno invaso di telefonate la dirigente scolastica, tutti molto preoccupati per l’incolumità dei figli.

Probabile pista: regolamento di torti subiti
Il Comune di Rezzato ha preferito chiudere la biblioteca per consentire ai militari di poter investigare. La Polizia indaga anche sul passato dell’uomo e del suo coinquilino che sono già noti alla Polizia del luogo per reati contro il patrimonio. Ma visto che anche la vittima ha affermato di aver ricevuto l’oggetto tramite posta, dopo anche aver trovato tutto l’imballaggio con cui era stato inviato, l’ipotesi più plausibile è che si sia trattato di una vendetta, accreditata anche dal fatto che il coinquilino manca da casa da parecchi giorni. Tuttavia, in un primo momento le Forze dell’Ordine avevano anche pensato ad un ritorno di Unabomber, il bombarolo che fin dal 1994 era solito realizzare esplosioni tramite oggetti quotidiani (bolle di sapone, tubetti di maionese, etc.) e portando gli utensili nei luoghi pubblici in Veneto e in Friuli-Venezia-Giulia. Ma gli inquirenti hanno spiegato: «Al momento non abbiamo elementi che ci fanno pensare al ritorno di Unabomber» escludendo l’ipotesi. Nel frattempo il sostituto procuratore Valeria Bolici ha aperto un’inchiesta contro ignoti per lesioni. I carabinieri di Brescia invieranno ai Ris di Parma il materiale raccolto dalla Scientifica per capire la natura dell’esplosivo. La polizia continua ad indagare.

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