Brexit, la Gran Bretagna vota “Leave” ed esce dall’Ue: David Cameron si dimette

Dopo una giornata di voto incerta e una lunga notte di conteggi, alla fine è giunto il responso del popolo inglese: il “Leave” ha sbancato sul referendum britannico su Brexit con 17 milioni di voti contro i 14 del “Remain”. La Borse ne hanno risentito, mentre il premier Cameron si è dimesso

Brexit, la Gran Bretagna vota "Leave" ed esce dall'Ue: David Cameron si dimette

Un testa a testa che ha tenuto duro per tutta una notte di conteggi, ma infine è arrivato il responso che molti temevano e altrettanti aspettavano: il “Leave” ha vinto su tutta la linea sul referendum di Brexit con 17,41 milioni a favore contro i 14,14 milioni di “Remain”. L’Inghilterra ha quindi lasciato l’Ue: il voto favorevole è giunto con la maggioranza proprio dell’Inghilterra e del Galles, mentre la Scozia, l’Irlanda del Nord e la capitale Londra avevano votato in maggioranza per il “Remain”, ma non è bastato. Il premier David Cameron si è ufficialmente dimesso, ma le dimissioni saranno presentate il prossimo ottobre prima del congresso del partito conservatore: «Rispetto la volontà del popolo britannico – ha dichiarato a caldo – ma serve una nuova leadership».

Le conseguenze sulle Borse e la reazione dell’Ue
Le Borse europee hanno ovviamente risentito dell’uscita del Regno Unito: a Milano, l’indice Ftse-Mib non riesce a fare prezzo e i titoli sono stati sospesi, mentre Londra arretra di oltre il 7%, Francoforte precipita del 9% e Parigi del 7%. L’Ue ha garantito sostegno ai 27 membri rimasti oltre a chiedere al Regno Unito di non perdere tempo con la procedura di recesso. «Oggi, a nome dei 27 leader, affermo che siamo determinati a mantenere l’unità tra i membri – ha dichiarato il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk – non nascondo che avrei sperato in un altro risultato, sono anche consapevole della drammaticità del momento politico. Non è facile prevedere le conseguenze di questa decisione, almeno in questo momento, soprattutto per il Regno Unito» ha poi aggiunto. Il problema immediato sarebbe il dissenso che è provenuto subito da Scozia e Irlanda del Nord, le quali avevano votato per il “Remain”; addirittura, potrebbero chiedere l’indipendenza dalla Gran Bretagna.

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