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Cannes, festival amaro per Sean Penn: fischiato “The last face”, e l’ex Theron lo ignora

Festival duro, molto duro per l’attore e regista Sean Penn: il suo film in gara, “The last face” viene sonoramente fischiato in platea e criticato persino in conferenza stampa, mentre l’ex Charlize Theron lo evita pubblicamente senza tante cerimonie, nonostante abbia partecipato alla pellicola

Sean Penn ha affrontato il festival di Cannes di quest’anno esattamente come i Romani dovettero affrontare le forche caudine: a testa bassa, visibilmente a disagio e con poche opportunità per controbattere. Il suo film in gara, concepito sicuramente in buona fede, “The last face” non viene capito dal pubblico ed è sonoramente fischiato; il voler raccontare le proprie personali esperienze di volontariato in Africa puntando la macchina da presa su tutte le difficoltà e l’impegno che i Medici Senza Frontiere affrontano ogni giorno nel Continente nero cozzano irrimediabilmente con le immagini documentaristiche di carneficine durante la guerra in Liberia e con la storia d’amore tra due dottori impegnati in prima linea, rispettivamente interpretati da Javier Bardem e Charlize Theron. E l’incontro con la stampa è stato un vero disastro.

Il problema “Theron”
Nel corso della conferenza stampa, Sean è davvero a disagio: i giornalisti fanno le domande, sono critici verso il film anche se in modo gentile, ma questo non basta a contenere il visibile nervosismo di Penn, che deve anche evitare contatti visivi con l’ex Charlize Theron, seduta a fianco a lui due posti più avanti e fin troppo disinvolta, quasi impaziente che il rito si concluda e tutti e due tornino alla vita di prima, dato che la loro relazione è finita, evidentemente non senza qualche forte contrasto. Quello che viene criticato aspramente nel film di Penn è la sua necessità di arrivare al pubblico medio con una storia d’amore infilata a forza in mezzo a sangue e lacrime. Lui ha provato a giustificarsi così: «Le persone che vanno ad operare in quell’inferno tendono ad avere un aumento di adrenalina e l’intimità che si può creare in certi momenti fa scaturire un’intimità molto forte – ha detto – le loro motivazioni in quel campo dipendono da molte cose, non solo dall’altruismo». Nobilissimo intento quello di valorizzare al meglio la generosità tout court, e forse questa graticola il bravo Sean non se la merita proprio.

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