Capodanno 2016: botti e petardi vietati in molte città, multe per i trasgressori

In molti comuni italiani vietati i botti di capodanno, con grosse sanzioni: Milano e Roma evita petardi per questioni di smog, a Napoli è guerra con le sue province

Capodanno 2016: botti e petardi vietati in molte città, multe per i trasgressori

Sono circa 850 i comuni italiani da nord a sud che hanno raccolto l’appello delle associazioni animaliste a limitare o vietare del tutto l’abuso di petardi e botti per festeggiare la notte di San Silvestro. Finalmente, la petizione delle organizzazioni animaliste italiane, aiutate quest’anno anche dal MS5 e FI, ha avuto un risultato positivo migliore dell’anno precedente: la loro richiesta è evitare i botti di capodanno. Il primo motivo è di stampo animalista per via della paura che incutono ad animali, non solo domestici che ogni anno vengono persi nella notte di San Silvestro e non più ritrovati. Altra valida ragione è per l’incredibile alto numero di feriti e mutilati che ogni 1° dell’anno riempiono i pronto soccorsi per non aver prestato maggior attenzione nel maneggiare mortaretti. Un’altra motivazione è la questione inquinamento già sollevata nei giorni scorsi, consumando botti o petardi di vario genere si andrebbe solamente a peggiorare lo smog e le polveri sottili presenti soprattutto nelle grandi città. È proprio per questo motivo che la prima città che ha vietato ogni tipologia di fuochi d’artificio, anche botti di livello 1, è stata proprio Milano, nella provincia di Settimo Milanese, Magenta e Sesto.

Milano, Roma e Torino: bandiscono botti per via dello smog – Sono seguite Torino, la provincia sud di Roma e Genova, che hanno stabilito multe salate per coloro che adopereranno ogni tipo di fuoco pirotecnico. A Bologna sono stati vietati i botti dal 24 dicembre al 7 gennaio, con una multa prevista per chiunque venga colto in flagrante ad accendere petardi, a partire da 500 euro in su. A Firenze, il sindaco Andrea Nardella non ha vietato l’impiego dei botti, ma ha lanciato il suo appello affinché i cittadini fiorentini ne limitino l’uso. A Siena vietati i botti nel centro storico, come anche a Matera e Lecce. In Basilicata banditi nella provincia di Potenza. In Abruzzo sono vietati a Pescara e Chieti, allo stesso modo come nei comuni calabresi di Reggio Calabria e Cosenza. In Puglia sono stati strettamente vietati nel capoluogo di Bari e nella sua vasta provincia. Tra le città che hanno messo al bando ogni tipologia di fuochi d’artificio ci sono anche Ancona, Sassari, Viterbo e Lucca. A differenza delle città turistiche, dove il capodanno verrà festeggiato con i botti, ma solo di lieve spessore quindi Cortina d’Ampezzo, Verona e Amalfi. In Sicilia vietati i botti a Messina. L’unica regione in cui permane una lotta continua tra il sì e il no, è la Campania,

La notte del 31 dicembre a Napoli sarà “guerra” – E’ solo la provincia attorno a Napoli che si mobilita contro i botti di capodanno. A capo delle province c’è San Giorgio a Cremano che tappezza la città di manifesti contro i fuochi pirotecnici. Il poster mostra l’immagine di un bambino, con la scritta “Il Futuro è nelle tue mani, non bruciare la tua vita”. Anche a Portici il sindaco Nicola Marrone vieta la vendita agli ambulanti anche se autorizzati di fuochi d’artificio di tutte le categorie, anche di quelli declassificati vale a dire i giochi pirotecnici. E in molti comuni scatta la mega multa nel caso qualcuno decida di andare contro il divieto. Tuttavia nel capoluogo si sembra ignorare bellamente la protesta, spiegando dall’ufficio comunale: «E’ inutile e demagogico vietare i botti quando poi non ci sono uomini per fare i controlli e far rispettare l’eventuale ordinanza di divieto» e dallo stesso comune arriva l’evento di uno spettacolo pirotecnico organizzato per la mezzanotte del 31 dicembre spiegando dall’ufficio stampa: «E’ un modo per invitare i cittadini a festeggiare con noi in piazza e a vedere un vero spettacolo di fuochi d’artificio in sicurezza». Tuttavia l’evento non è piaciuto ai cittadini campani, che continuano a protestare per l’avvenuta decisione del capoluogo. L’unico comune campano che sembra distinguersi è il paese di Casamarciano, in cui il sindaco ha invitato la cittadinanza ad optare per le lanterne cinesi per festeggiare l’entrata del nuovo anno, già distribuite ai cittadini nella piazza principale del paese la notte di Natale. Così il sindaco ha motivato la decisione: «Fare esplodere i petardi a Capodanno è una pratica lontana dalla nostra cultura e dalla nostra idea di coinvolgimento della collettività. un pericolo per chi li utilizza e per chi raccoglie botti inesplosi ed una inutile tortura per animali domestici e non. Ma non abbiamo voluto solo imporre un divieto, ma anche offrire ai cittadini una festa diversa, fatta di luce, di sogni, di speranze per il futuro e non di botti, rischi e fragore». In molti hanno visto nel discorso del primo cittadino una lezione di tradizione e di umiltà da prendere in esempio in molti altri comuni italiani per il prossimo anno.

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