Carne ancora sotto accusa: secondo uno studio favorisce il tumore al rene se cotta alla brace

Un’alimentazione ricca di carne bianca o rossa, in particolare se cotta alla brace o saltata in padella, favorirebbe la formazione del tumore al rene. Lo rivela una recente ricerca pubblicata sulla rivista Cancer e realizzata da alcuni studiosi dell’Università del Texas MD Anderson Cancer Center. Solo pochi giorni fa l’allarme dell’Oms secondo cui la carne causa il cancro al colon e allo stomaco

Carne ancora sotto accusa: secondo uno studio favorisce il tumore al rene se cotta alla brace

Nuovo allarme legato al consumo delle carni rosse e lavorate, lanciato da alcuni studiosi dopo gli esiti di una recentissima ricerca pubblicata sulla rivista Cancer. Dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha inserita tra le sostanze che possono causare il cancro, e favorire soprattutto il tumore al colon o allo stomaco, e in minor percentuale anche al seno, adesso la carne è nel mirino perché potrebbe essere deleteria anche per i reni, e scatenare diverse patologie oncologiche in essi. Secondo quanto si legge dalla rivista il pericolo è dato soprattutto dalla carne cotta alla brace o saltata in padella, e le probabilità che si sviluppi un tumore del rene sono maggiori per chi ha una determinata predisposizione genetica a questo tipo di malattie.

12.600 i casi di tumore al rene registrati in Italia nel 2015 – Dalle stime dell’ultimo anno è emerso che quello del rene è un tumore molto frequente e in continua crescita, soprattutto negli uomini: sono circa 12.600 i nuovi casi registrati in Italia nel 2015. L’incidenza di questa neoplasia nel genere maschile sarebbe strettamente legata, a detta degli esperti, ad uno scorretto stile di vita, senza escludere appunto l’eccessivo consumo della carne. La ricerca è stata portata avanti da alcuni studiosi coordinati da Xifeng Wu, ricercatore dell’Università del Texas MD Anderson Cancer Center, che hanno posto sotto osservazione 659 pazienti con diagnosi di carcinoma a cellule renali, ovvero la forma più comune, analizzando il ruolo svolto dall’alimentazione e dai fattori genetici, e mettendolo poi a confronto con i dati riscontrati in altre 699 persone sane. Dallo studio è emerso che chi era malato di tumore al rene consumava più carne bianca e rossa, preparandola con barbecue, grigliata o saltata in padella, rispetto alle persone a cui non era stata diagnosticata alcuna malattia. In particolare sarebbe nocivo fare uso di questi tipi di cottura, perché a causa delle alte temperature dei metodi in questione si sprigionano sostanze cancerogene, come possono essere gli idrocarburi policiclici aromatici o le ammine eterocicliche.

Altri fattori di rischio sono: obesità, fumo, esposizione a determinati metalli e ipertensione arteriosa – Incide parecchio nella formazione di un tumore al rene, oltre all’abuso della carne, anche quello, ormai risaputo, del fumo (il numero delle sigarette fumate ogni giorno e il numero di anni di esposizione sono direttamente proporzionali all’aumento del rischio di questa malattia). In pericolo anche gli obesi e le persone che si espongono ad alcuni metalli o a sostanze particolari come l’asbesto e il cadmio o che soffrono di ipertensione arteriosa. Importantissime per assicurare maggiori aspettative di vita e di guarigione sono la prevenzione e la diagnosi precoce che possono permettere di intervenire in tempo chirurgicamente per consentire di risparmiare la funzionalità renale.

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