Caso Audi gialla: rinvenuta bruciata e i banditi scappati. Procura: “Difficile acciuffarli adesso”

La famosa vettura, utilizzata da tre banditi per sfuggire alle forze dell’ordine, è stata rinvenuta carbonizzata nelle campagne del Trevigiano due giorni fa. Il procuratore è pessimista: «Adesso sarà difficilissimo individuarli»

Caso Audi gialla: rinvenuta bruciata e i banditi scappati. Procura: "Difficile acciuffarli adesso"

Due notti fa, la famosa Audi gialla utilizzata da tre banditi, probabilmente dell’Est, è stata rinvenuta carbonizzata da un rogo nelle campagne del Trevigiano, tra Bassano Del Grappa e Montebelluna; un luogo, giurano i residenti testimoni dell’incendio, non facile da trovare e che bisogna conoscere bene, non certo una zona scelta a caso. Infatti la polizia, coordinata dalla procura di Treviso, sta battendo palmo a palmo quelle campagne in cui i banditi, dopo aver distrutto l’Audi, potrebbero aver trovato rifugio, magari in un covo realizzato prima. Ma il procuratore capo di Treviso, Michele Della Costa, è molto cauto e persino pessimista: «Questa storia ha avuto purtroppo un’eccessiva enfasi mediatica. Ora sarà difficile trovare dei reperti utili sull’auto bruciata e le possibilità di identificare e rintracciare i banditi sono minime». L’Audi è talmente carbonizzata che persino il colore originario è scomparso, ma gli esperti della scientifica cercheranno di lavorare al meglio per trovare tracce dei banditi all’interno del mezzo bruciato; a ogni modo, il fatto stesso che abbiano bruciato la macchina nelle stesse zone dove sono ricercati è segno che i banditi non potrebbero essere andati troppo lontano, d’altronde non avrebbero neppure potuto espatriare con quella vettura conosciutissima persino ai media e ai social.

Lo strano caso dell’innocente albanese e le polemiche politiche – Durante i giorni dell’inseguimento e delle indagini si era verificato anche lo strano caso dell’albanese Altin Paloka, il quale si era presentato in questura a Torino sostenendo di essere innocente poichè sarebbe stato associato alla banda dell’Audi tramite una foto scattata ad un distributore di Treviso e apparsa sui social. Sul perchè abbia sentito il bisogno di dire che la sua faccia non doveva essere associata ai banditi della vettura gialla rimane un mistero. L’uomo è comunque risultato pulito e con un alibi di ferro; addirittura, quella foto sarebbe stata scattata un anno fa, ma come sia finita prima su un giornale locale e poi sui social network rimane anch’esso un mistero. E non mancano le polemiche politiche, montate soprattutto dalla Lega Nord; il segretario Matteo Salvini ha dichiarato: «Non è possibile che gli altri Stati controllino i loro confini, mentre da noi entra gente che sfreccia a 250 km orari in autostrada, sparando a polizia e carabinieri. Roba da matti, queste situazioni si verificano solo in Italia». A onor di cronaca, non risulterebbe che i banditi abbiano mai sparato, anche se hanno indirettamente provocato un incidente stradale in cui è morta una donna; per quanto riguarda la provenienza, non si è certi neppure di questo, anche se le ipotesi propendono per l’Est Europa.

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