Caso Fortuna Loffredo, Caputo l’assassino della piccola tenta il suicidio in carcere

Ha tentato il suicidio l’uomo arrestato con l’accusa di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo. Avrebbe nascosto la lama di un rasoio sotto il plantare di una scarpa e l’avrebbe ingoiata durante il colloquio con l’ex moglie. Ricoverato in infermeria non si trova in pericolo di vita

Caso Fortuna Loffredo, Caputo l'assassino della piccola tenta il suicidio in carcere

Raimondo Caputo, l’uomo arrestato al Parco Verde di Caivano, a Napoli, per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, durante il colloquio con la ex moglie, ha tentato il suicidio ingoiando una lametta da barba che aveva nascosto sotto il plantare di una delle scarpe. Ricoverato all’ospedale non sarebbe in pericolo di vita. Lui detenuto nel carcere di Poggioreale, l’ex moglie in quello di Pozzuoli, sarebbero entrambi coinvolti nell’omicidio della piccola. Ultimamente i due hanno iniziato ad accusarsi a vicenda, slegando quel forte legame che finora li aveva visti uniti e complici. Ad incastrare l’uomo una delle figlie della convivente, che ha dichiarato di aver visto buttare la piccola Fortuna giù per le scale. Il legale, l’avvocato, Salvatore Di Mezza, in un primo momento difendeva entrambi ma dopo la dichiarazione di Caputo ha deciso di abbandonare il suo assistito e prendere le difese solo dell’ex moglie Marianna Fabozzi. «Caputo, mi ha confidato in carcere, il giorno dopo l’incidente probatorio in cui furono sentite le tre figlie della convivente, che sarebbe stata proprio quest’ultima a far precipitare Fortuna Loffredo. A quel punto ho deciso di rimettere l’incarico per incompatibilità», ha dichiarato l’avvocato. «Caputo mi ha chiesto di continuare ad assisterlo ma dopo quello che mi aveva detto ho deciso di interrompere il rapporto», ha proseguito.

Caso Fortuna Loffredo. Un libro “inferno verde”
Intanto i familiari di Fortuna con l’aiuto dell’avvocato Angelo Pisani stanno scrivendo un libro che avrà come titolo “inferno verde”, che ripercorre la tragedia della bambina uccisa nel palazzo degli orrori di Caivano, anche se sono ancora molto i punti oscuri nella vicenda. Ancora un punto interrogativo su come sia stata uccisa la piccola dopo i molteplici abusi sessuali. Ancora da confermare se sia stata gettata giù per le scale o dall’ottavo piano del palazzo. «Sarà un libro scritto a dieci mani, visto il contributo importante che stanno dando tutti i parenti di Fortuna, servirà a far luce sui vari punti oscuri della vicenda, una pagina del libro sarà dedicata al rapporto tra Caputo e la compagna, il cui legame, sempre solido sin dall’inizio delle indagini, si è rotto in questi giorni», ha spiegato il legale Pisani.

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