Cern di Ginevra, l’italiana Fabiola Gianotti la nuova dirigente: prima donna nella storia

Il 1 Gennaio 2016, Fabiola Gianotti, sarà la nuova dirigente del CERN di Ginevra. La prima donna nella storia a diventare responsabile dell’organizzazione. Obiettivi importanti per lei e il suo gruppo. Un breve periodo quello che la vedrà protagonista nella piccola cittadina svizzera. Altrettanto importanti i traguardi da raggiungere in campo biomedico, fisico e dello spazio

Cern di Ginevra, l'italiana Fabiola Gianotti la nuova dirigente: prima donna nella storia

Fino a qualche giorno fa erano solo supposizioni, adesso è una certezza. L’italiana Fabiola Gianotti sarà la prima donna al comando dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare o più comunemente conosciuto con la sigla CERN, sito in Ginevra. Il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Sarà lei, insieme alla sua equipe a risolvere le sfide della scienza che si presenteranno nel nuovo anno. Lo studio verterà sul caso della super particella che pare si sia formata con la collisione di vari protoni. Spostandosi dalla cittadina attuale, analizzeranno Livingston e Cascina, continuando così lo studio delle onde gravitazionali, che sono la chiave per poter comprendere il Big Bang. Cercheranno di capire la composizione della materia oscura cioè, l’ipotetica materia non osservabile, che non emette radiazioni elettromagnetiche e si manifesta attraverso gli effetti gravitazionali. Questa rappresenta il 90% della massa presente nell’universo. «Cercheremo di capire la composizione della materia oscura, è una delle grandi sfide del 2016», dichiara la fisica, ricevendo la cittadinanza onoraria dai comuni di Asti e Isola.

Gli obiettivi del 2016 saranno diversi e molto ambiziosi – Nel campo della fisica si cercherà di raggiungere l’obiettivo della cattura della CO2 dell’aria. In campo biomedico si vedrà il risultato ottenuto dal copia e incolla del Dna. Nel campo dello spazio si aspetta lo sbarco su Marte che darà il via alla missione ExoMars, che cercherà di dimostrare la sua capacità di far toccare il suolo del pianeta rosso, ad un rover, robot della NASA, e di perforare lo stesso di 2 metri. «Rimarrò al CERN per 5 anni, poi riprenderò la mia attività di fisico», conclude così la conferenza stampa. Breve ma intenso il suo percorso. Non ci resta allora che rimanere informati sulla realtà svizzera ma che coinvolge tutto il mondo.

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