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Cinema: 25 anni fa moriva Ugo Tognazzi, uno dei più grandi interpreti del nostro cinema

Il 27 ottobre 1990 ci lasciava improvvisamente il grande Ugo Tognazzi, uno dei più grandi interpreti del cinema e della televisione italiana. Uno degli attori più di culto dello spettacolo nostrano, il cui ricordo è ancora vivo nella memoria di molti

Sono passati venticinque anni, ma lui ci manca ancora: il 27 ottobre 1990 si spegneva, nella sua casa di Roma, il grande Ugo Tognazzi, attore e regista la cui arte e la vis recitativa hanno lasciato non un segno, ma un solco profondo nello spettacolo italiano. Nato a Cremona nel 1922, figlio di un assicuratore, Tognazzi iniziò a lavorare come operaio per la Negroni; scoperto da Wanda Osiris, debuttò nel cabaret e nella rivista (come si usava allora) assieme a Walter Chiari, per poi debuttare al cinema nei primi anni Cinquanta. Ma il successo vero e proprio presso il pubblico arrivò con la televisione, quando iniziò a fare coppia con Raimondo Vianello nel programma “Un due tre”; furono anni di grandi successi e ascolti, finchè la censura non si abbattè duramente su di loro per uno sketch in cui prendevano in giro l’allora capo dello Stato, Gronchi. Licenziato dalla Rai, Tognazzi tornò al cinema, ma questa volta da protagonista con il successone “Il federale” di Luciano Salce, uscito nel 1961. Da quel momento in poi, arrivarono i grandi successi, comici e drammatici; particolarmente proficuo fu il sodalizio artistico e umano con il regista Marco Ferreri (li accomunava la passione per la buona cucina), che lo diresse in film come “La donna scimmia”, “La grande abbuffata” e “Non toccare la donna bianca”. Lavorò con i più grandi registi italiani come Scola, Pasolini, Magni, Pietrangeli, Avati e Bertolucci, con il quale vinse il Nastro d’Argento come miglior interprete maschile al festival di Cannes per “La tragedia di un uomo ridicolo”.

Persona semplice e schietta, molto incline alla cucina (pubblicò anche alcuni libri di ricette) e al gentil sesso, Tognazzi non si preoccupò mai della sua immagine recitando sia nel cinema d’autore che in quello commerciale o di serie B; infatti, i ruoli per cui è maggiormente ricordato dal grande pubblico sono Renato Baldi de “Il vizietto” di Edouard Molinaro (1978), il quale nel remake americano del film sarà interpretato dal compianto Robin Williams, e il leggendario conte Lello Mascetti di “Amici miei” e “Amici miei atto II”, entrambi di Mario Monicelli (altro grande regista con cui Tognazzi ebbe un lungo rapporto professionale), quello della “supercazzola” e dei ceffoni alla stazione.

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