Cinema, Mel Gibson ha compiuto 60 anni: una carriera tra action, storici e regia

Il 3 gennaio l’attore Mel Gibson ha compiuto 60 anni; la sua è stata una carriera discontinua, divisa tra film action, d’autore, fantascientifici, storici e regie di film che hanno fatto discutere

Cinema, Mel Gibson ha compiuto 60 anni: una carriera tra action, storici e regia

Mel Gibson ha spento 60 candeline lo scorso 3 gennaio; nato a New York, Gibson fa il suo ingresso nel mondo del cinema ancora studente nel 1977, quando interpretò un surfista nel film “Summer city – Un’estate di fuoco”. Ma la consacrazione arrivò due anni dopo, nel 1979, quando impersonò il personaggio post atomico Mad Max in “Interceptor”, diretto da George Miller, a cui seguiranno “Interceptor – Il guerriero della strada” e “Mad Max – Oltre la sfera del tuono”, sempre diretti da Miller. Attore credibile e poliedrico, oltre che icona sexy fino alla fine degli anni Novanta, Gibson non ha mai disdegnato ruoli neppure in film d’autore, o comunque di un certo spessore artistico, come “Gli anni spezzati”, diretto dal regista de “L’attimo fuggente” e “The Truman show” Peter Weir, e “Amleto” per la regia di Franco Zeffirelli. La consacrazione vera e propria arrivò con l’action “Arma Letale”, diretto da Richard Donner nel 1987, a cui faranno seguito altri tre film fino al 1998, in cui è in coppia con Danny Glover interpretando il poliziotto scavezzacollo e un po’ pazzoide Martin Riggs. Nel 1993 esordisce alla regia dirigendo sè stesso ne “L’uomo senza volto”, che però fu un mezzo fallimento; il vero successo da regista lo agguanterà comunque due anni dopo con il film epico/storico “Braveheart”, in cui interpreta anche il protagonista William Wallace, guerriero scozzese vissuto nel Medioevo, campione d’incassi al botteghino che gli fa vincere l’Oscar per la migliore regia.

Negli anni Duemila si dedica soprattutto alla regia
Dopo “Braveheart”, Gibson sarà richiestissimo per tutti gli anni Novanta: interpreta gli ottimi thriller “Ransom – Il riscatto”, “Ipotesi di complotto” e il curioso “The Million dollar Hotel”, diretto da Wim Wenders. Nel 2002 interpreta il film “Signs”, diretto da M. Night Shyamalan, sopravvalutato dalla critica, e poi, per tutti gli anni Duemila, si dedica alla regia realizzando due film molto discussi, “La passione di Cristo”, girato tra Matera e Cinecittà, e “Apocalypto”. Li dirige autofinanziandosi con la propria casa di produzione “Icon” e si attira subito le critiche per le opinabili ideologie (lo accusano addirittura di fanatismo religioso e antisemitismo per “La Passione”) e i troppi dettagli cruenti molto insistiti, particolari peraltro già presenti copiosamente nelle battaglie sanguinolente di “Braveheart”. Col senno di poi, si possono definire due film fin troppo personali e ambiziosi, con alcune trovate interessanti come i dialoghi lasciati in originale con i sottotitoli e ricavati da studi linguistici con la consulenza di esperti (si tratta dell’aramaico antico ne “La Passione” e un’ipotetica lingua precolombiana per “Apocalypto”). Dal 2010, torna a recitare diretto da altri, come in “Fuori controllo” e “Viaggio in paradiso”, regalandosi anche ruoli autoparodistici, come in “I mercenari 3”.

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