Coppia dell’acido, Martina Levato al processo: “Stanca del marchio di coppia diabolica”

La ventenne, nel corso del processo a carico di Alexander Boettcher, accusato come lei delle aggressioni con l’acido a Milano, ha deposto fornendo la sua versione: «Sono stanca del marchio che mi è stato affibbiato»

Coppia dell'acido, Martina Levato al processo: "Stanca del marchio di coppia diabolica"

«Sono consapevole dei reati commessi, ma sono stanca e arrabbiata del marchio di coppia diabolica che mi è stato affibbiato». A parlare in aula è Martina Levato nel corso del processo che si sta tenendo a Milano a carico di Alexander Boettcher, accusato come lei di diverse aggressioni con l’acido compiute contro altrettanti ex (o presunti tali) della giovane: «A distanza di un anno, mi rendo conto che ci sono state problematiche all’interno del nostro rapporto di coppia. E oggi riesco a vedere le falle e i problemi che ci sono stati» ha detto ieri. Intanto, durante il processo è stata sentita come testimone un’ex fiamma di Boettcher, Elena Agostoni, 28enne ballerina di night club: «Ho conosciuto Alexander nell’estate 2014 e dopo un po’ di tempo abbiamo iniziato ad uscire, come una vera coppia – ha dichiarato ai giudici – mi parlò anche di Martina, ma come di una ex che non si rassegnava e che lui non la voleva più perchè lei lo aveva tradito, almeno mi aveva raccontato così. Però poi mi aveva chiesto di accettare la sua presenza, proponendomi addirittura un rapporto a tre».

La ex di Boettcher: «Alexander era gentile con me, ma molto inquietante» – Rispondendo alle domande del pm, la Agostoni ha dichiarato di aver conosciuto la Levato in Grecia, dove si era recata in vacanza all’ultimo minuto su richiesta di Boettcher: «Mi disse che c’era anche lei perchè i biglietti erano stati acquistati da tempo – ha detto – sono andata perchè in quel momento ero sola, ma, una volta lì, ha ricominciato a dire che Martina lo aveva tradito, che ai suoi occhi era impura e che non la voleva più come donna. Io ho posto come condizione che lei avrebbe dormito in un altro albergo. Poi però – ha proseguito – cercava di farmi accettare la presenza di Martina e, addirittura, il 22 agosto mi disse che voleva andare a dormire da lei per non lasciarla da sola e che anzi, se volevo potevo venire anch’io. Allora mi sono impuntata dicendo che, se io dovevo accettare Martina, lui doveva accettare il mio lavoro di ballerina, dato che era molto geloso. A quel punto, Alexander pretese una lista dei miei ex e degli uomini che mi avevano anche solo toccata. Sulle prime ho detto di sì, ma, una volta tornata a Milano, ho deciso di non vederlo mai più». Dal racconto della giovane si evince la personalità ossessiva ed inquietante di Boettcher: «Con me è sempre stato gentile, ma aveva degli atteggiamenti che mi spaventavano – ha detto l’Agostoni – durante la vacanza in Grecia, Alexander aveva in camera alcune siringhe ed anche un frustino sadomaso, chiedendomi una volta, per scherzo, di usarlo per frustare Martina». L’udienza è stata aperta dal presidente della giuria Elena Bernante, che ha inoltre respinto la documentazione relativa al procedimento minorile sull’adottabilità del figlio della coppia, perchè non rilevante ai fini della decisione sui fatti oggetto del processo in corso.

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