Cosenza, madre indagata: avrebbe ucciso la figlia di 7 mesi poi tentato il suicidio

A Cosenza, Reggio Calabria, una bambina è stata trovata morta nel suo appartamento. Nella stessa stanza la madre, riversa su una poltrona colta da malore per aver ingerito barbiturici. L’ipotesi è di omicidio e tentato suicidio

Cosenza, madre indagata: avrebbe ucciso la figlia di 7 mesi poi tentato il suicidio

A Reggio Calabria, precisamente a Cosenza, in pieno centro, Francesco Luberto avvocato molto noto in zona, ha rinvenuto nel suo appartamento, in via Molinella, al primo piano, il corpo ormai senza vita della sua piccola figlia Marianna, di soli sette mesi. Nella stessa stanza, riversa su una poltrona la mamma della piccola, Giovanna Leonetti, di 37 anni, biologa. Nell’appartamento, composto da tre piani, si trovavano anche la nonna e la badante che non si sarebbero accorti di nulla. Secondo le prime ricostruzioni Marianna sarebbe morta per soffocamento. A compiere il folle gesto probabilmente la sua mamma, Giovanna. La donna l’avrebbe soffocata con un cuscino per poi tentare il suicidio, ingerendo barbiturici. Questi farmaci agiscono sul sistema nervoso centrale e determinano effetti come la sedazione o l’anestesia. Inoltre possono agire come ansiolitico, ipnotico o anti-convulsivante. I barbiturici sono ancora oggi utilizzati in anestesia generale, per l’epilessia, per il trattamento di emicrania acuta e dove la legge lo consente, per il suicidio assistito e l’eutanasia. Inutile la chiamata ai soccorsi dallo stesso Francesco. Inutile la corsa in ospedale la bimba era ormai deceduta. La madre si trova sotto osservazione nel nosocomio piantonata dai carabinieri. Verrà trattenuta lì finché non verrà chiarita la sua posizione.

In atto le indagini per accertare il motivo del folle gesto
I carabinieri, giunti sul posto dopo la chiamata da parte dell’avvocato Francesco Luberto, hanno raccolto tutti gli elementi utili per poter dare una spiegazione al probabile folle gesto di Giovanna. Sotto interrogatorio anche lo stesso avvocato, la nonna e la badante. Testimonianze importanti che potrebbero dare una risposta al probabile, tragico, gesto di una madre. «Sono proprio esasperata, perché Marianna non mi fa dormire la notte. Non so come fare per questo», questa la testimonianza di un’amica di Giovanna. A quanto pare la donna si lamentava della stanchezza dovuta per la mancanza di sonno. La piccola Marianna di soli 7 mesi si lamentava durante la notte e Giovanna ne risentiva.

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