Cremona, positiva all’alcoltest le ritirano la patente ma è un errore: è diabetica

Due anni fa, una ragazza allora 25enne, si trovò coinvolta in un incidente stradale. Sottoposta all’alcoltest, risultò positiva. Le venne ritirata la patente. Ad oggi verrà assolta e risarcita perché il fatto non sussiste dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. Sin da bambina è affetta da diabete mellito di tipo 1. La patologia è in grado di sfasare l’esito dell’alcoltest

Cremona, positiva all'alcoltest le ritirano la patente ma è un errore: è diabetica

Due anni fa una ragazza, allora 25enne, è stata coinvolta in un incidente stradale. Tornava da una cena con un’amica, dove aveva bevuto solo un bicchiere di vino. Fu sottoposta ad alcoltest, risultandone positiva. La prova con l’etilometro rilevò un valore pari al 2.4. Le è stata ritirata la patente per 6 mesi. Ad oggi, la donna verrà risarcita perchè il fatto non sussiste. Sin da bambina è affetta da diabete mellito di tipo 1. Il diabete mellito di tipo 1, è una forma di diabete che si configura come malattia autoimmune. L’alterazione del sistema immunitario si caratterizza dalla distruzione delle cellule beta pancreatiche. Solitamente i soggetti che ne soffrono, sono insulina dipendenti. La patologia è in grado di sfasare l’esito dell’alcoltest. Per questo è andata incontro al severo provvedimento del ritiro della patente. Ad oggi, dopo una causa durata due anni, la ragazza verrà assolta e risarcita. Il fatto non sussiste dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. Quest’ultima, la sentenza del Presidente di sezione del tribunale di Cremona.

È una sentenza rilevante
«È una sentenza rilevante, in quanto la materia di cui si occupa è dibattuta in giurisprudenza e certamente quest’ultima concorrerà a tracciare un orientamento giurisprudenziale in casi analoghi», dichiarano gli avvocati Christine Faticati e Barbara Pedrazzani, legali dell’automobilista. Quest’ultimi sono soddisfatti del riscontro avuto nel caso. Adesso si presuppone che la ragazza venga risarcita.

Impostazioni privacy