Crotone, sparano all’ex cognato: lui si sveglia dal coma e li fa arrestare

La vittima dopo essersi svegliata dal coma ha rivelato agli inquirenti le identità dei suoi aggressori facendoli arrestare. All’origine del ferimento le pretese di denaro dei due ex cognati. Le indagini continuano

Crotone, sparano all'ex cognato: lui si sveglia dal coma e li fa arrestare

Si trovava in coma farmacologico dopo essere stato colpito da almeno 5 proiettili, ma due giorni fa si è svegliato facendo arrestare i suoi presunti aggressori. È successo a Crotone dove la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto il presunto autore dell’agguato, Giovanni Scarriglia, 30 anni, e il presunto mandante, Vincenzo Scarriglia, il fratello 27enne di Giovanni. Da quanto riportato i due sarebbero gli ex cognati della vittima, P.R., crotonese di 38 anni. Pare che all’origine del ferimento ci siano dei motivi economici familiari, in particolare legati al mantenimento della figlia dell’uomo aggredito e la disponibilità di un appartamento. Gli uomini della Mobile, impegnati nella ricostruzione della dinamica, hanno riferito che la vittima è stata raggiunta da ben cinque colpi d’arma da fuoco per delle pretese di denaro. Nel dettaglio gli ex cognati chiedevano al 38enne i soldi necessari al mantenimento della figlia, rimasta sotto la custodia dei nonni materni dopo che l’uomo si era trasferito nel nord Italia, a Verona, in seguito alla separazione dalla moglie. Inoltre Giovanni e Vincenzo Scarriglia avrebbero voluto mettere le mani sull’appartamento in cui P.R. viveva insieme alla moglie e alla figlia prima della separazione, un immobile popolare lasciato dal 38enne nella disponibilità di un soggetto gravato da numerosi precedenti.

Arrestati due fratelli ma le indagini continuano
La vittima si è svegliata dal coma farmacologico il 6 novembre scorso rivelando agli inquirenti le identità dei suoi aggressori, appunto Giovanni e Vincenzo Scarriglia. Giovanni gli avrebbe teso l’agguato ferendolo gravemente, mentre Vincenzo è stato individuato quale mandante. Gli agenti della Polizia di Stato hanno dunque arrestato i due fratelli, ma continuano con le indagini per accertarsi che le accuse della vittima siano fondate, dal momento che ad oggi i presunti aggressori negano il loro coinvolgimento nell’accaduto.

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