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Dalla diligenza alla salute, ecco i principali diritti e doveri dei lavoratori

Ci sono dei diritti e dei doveri che non possono essere interpretati a piacimento o peggio ignorati, come il diritto alla tutela della propria salute o l’obbligo di diligenza

Quando si parla di lavoro, uno degli argomenti più caldi è certamente quello che tratta diritti e doveri. Affrontando questi temi, spesso ci si trova a dover far i conti con le norme scritte e la realtà dei fatti, cercando di raggiungere situazioni di compromesso per mantenere un ambiente lavorativo tranquillo e in grado di soddisfare tutti. Ci sono però dei diritti e dei doveri che non possono essere interpretati a piacimento o peggio ignorati, come il diritto alla tutela della propria salute o l’obbligo di diligenza. Vediamo un po’ più nel dettaglio quali sono le categorie fondamentali che tutelano e vincolano il lavoratore. In primo luogo andiamo a parlare di quelli che sono gli obblighi dei lavoratori, partendo dal presupposto che per poter adempiere ad essi, il lavoratore dovrà essere preventivamente formato e dotato dei mezzi necessari per provvedere a quanto gli verrà richiesto, avendo cura della sicurezza e della salute sua e delle persone attorno a lui.I doveri del lavoratore si possono così riassumere:

Diligenza: la propria prestazione lavorativa deve essere svolta con attenzione, impiegando la concentrazione e la precisione che il proprio compito richiede.

Obbedienza: al lavoratore è richiesta l’osservanza delle direttive impartite dal datore di lavoro o da chi ne fa le veci nel ruolo di responsabile o supervisore, sia in merito all’organizzazione del lavoro che su questioni che riguardano la convivenza nei luoghi in cui esso si svolge.

Fedeltà: si tratta di un dovere che si protrae nel tempo anche in caso di cessazione del rapporto lavorativo e obbliga il lavoratore a sottostare a tre divieti, come quello di non concorrenza, ovvero evitare di svolgere un’attività simile a quella per cui si sta prestando opera in quello stesso periodo. Il secondo divieto è quello di divulgare segreti aziendali ed infine si parla del divieto di usare informazioni aziendali a proprio vantaggio.

Sicurezza: in questo caso si tratta di un “diritto-dovere” che va a legare le due categorie. Secondo gli articoli 20 e 21 del D.Lgs. 81/2008, è fatto obbligo al lavoratore di prendersi cura della propria salute e sicurezza, oltre che di quella di tutte le persone presenti sul luogo di lavoro, siano queste clienti, colleghi o casuali presenze. A questo proposito il dipendente dovrà seguire i dettami imposti dal datore di lavoro, utilizzando in maniera opportuna le attrezzature messe a disposizione e segnalando tempestivamente eventuali mancanze o situazioni critiche che possono influire negativamente su salute e sicurezza.

Dopo aver visto i principali “doveri universali” ai quali il lavoratore deve sottostare, andiamo a guardare quali sono i suoi diritti, dividendoli in due categorie: patrimoniali e personali.

Diritto alla retribuzione: fa parte della categoria dei diritti patrimoniali e impone una retribuzione proporzionata alle ore di lavoro svolte e alle mansioni affidate al lavoratore, oltre che sufficiente a garantire la dignità della persona che percepisce tale compenso. A questo fine ci si affida ai Contratti Nazionali di Categoria che sanciscono il minimo imposto, vincolante per tutti i rapporti lavorativi in essere.

Diritto alla sicurezza: tra i diritti personali questo è probabilmente il più importante. Il datore di lavoro ha l’obbligo di impegnarsi affinché i propri dipendenti siano istruiti adeguatamente al fine di garantire la sicurezza propria e altrui. Deve inoltre garantire un luogo di lavoro sicuro, dotato di tutti i mezzi necessari per svolgere i propri compiti senza incorrere in pericoli e ovviamente assicurarsi che i luoghi in cui si adempiono le proprie attività e quelli in cui ci si riposa, siano salubri e igienicamente trattati. Questo è un aspetto che purtroppo viene spesso sottovalutato, soprattutto quando si pensa a zone di pausa o ristoro, che sono altresì importanti per garantire la salute del lavoratore. Per garantire luoghi salubri, ci si rivolge solitamente a ditte specializzate che attraverso diversi sistemi, come ad esempio il metodo clean, possano assicurare l’igiene dei vari spazi.

Diritto a ferie e riposo: nel caso in cui le ore di lavoro giornaliero siano più di sei, si ha diritto ad una pausa di almeno 30 minuti per recuperare le proprie energie ed eventualmente consumare pasti, inoltre ogni sette giorni deve poter godere di un minimo di 24 ore di riposo. Si ha diritto a godere di ferie pagate, la cui durata è solitamente di un minimo di quattro settimane annue.

Diritto a maternità e paternità: ogni donna ha il diritto di godere di un periodo di maternità retribuita, senza che questo metta a repentaglio la propria posizione nel contesto lavorativo o la sicurezza di mantenere il posto di lavoro. Ella potrà domandare di sospendere la propria attività nei due mesi precedenti al parto e nei tre successivi, salvo diverse indicazioni che ne richiedano un’assenza maggiormente prolungata. Ha inoltre diritto a permessi retribuiti per esami e visite mediche. Anche per gli uomini è previsto un congedo obbligatorio pari a 5 giorni, godibile entro il quinto mese dalla nascita. A questo potrà essere aggiunto un giorno facoltativo, utilizzabile solo nel caso in cui la madre dovesse rinunciare ad uno dei suoi.

Diritti sindacali e di funzioni pubbliche: ogni lavoratore dipendente ha dei diritti sindacali che lo tutelano e che trovano la loro disciplina specifica nello statuto dei lavoratori. Ogni lavoratore ha inoltre il diritto di svolgere delle funzioni pubbliche, in questo caso si rientrerà in un periodo di aspettativa che avrà durata di tutto il mandato. Durante tale fase non avverrà l’erogazione dello stipendio ma sarà garantito il diritto di tornare a svolgere il proprio compito alle medesime condizioni una volta terminato il mandato politico o amministrativo.

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