«Nessuna sanzione legata alle prescrizioni» per i medici. E’ questo l’accordo raggiunto nel confronto tenutosi al ministero e voluto dalla Lorenzin per chiarire i punti critici del “Decreto taglia-esami”. Inoltre, stop anche al “super-ticket per i cittadini”
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha voluto incontrare al ministero i rappresentanti dei medici e delle Regioni tra cui il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Sergio Venturi, e la Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici. Il confronto aveva lo scopo di chiarimento da parte del ministro su diversi punti critici di quello che viene definito il “decreto taglia-esami”. Durante l’incontro, durato circa quattro ore, si è giunti ad un’intesa tra le parti. La Lorenzin ha spiegato che non saranno previste sanzioni per i medici con il decreto sull’appropriatezza delle prescrizioni, tenendo però a precisare che una volta che «il sistema sarà a regime, ci sarà un monitoraggio» e dunque in caso di possibili sanzioni si dovrà trovare un accordo in Conferenza Stato-Regioni. Nel provvedimento non sarà presente, inoltre, la previsione di “super-ticket per i cittadini” in caso di una singola prescrizione di più esami su singole ricette, che viene invece gravata da un ticket: questo era previsto ma «dovuto ad un errore tecnico nella formulazione dei campi delle ricette elettroniche».
«Rimuovere gli ostacoli»
«Sono emerse alcune criticità oggettive – ha spiegato il ministro della Salute – ma la mia volontà è rimuovere gli ostacoli per l’applicazione delle nuove norme per l’appropriatezza delle prescrizioni». «Il decreto non ha una finalità economica, bensì di evitare gli sprechi e di realizzare un sistema di appropriatezza insieme ai medici».
Segnalazioni via WhatsApp
Beatrice Lorenzin ha poi fatto sapere di avere ricevuto ultimamente numerose segnalazioni via WhatsApp «di timori da parte di pazienti, ma va detto che le cure saranno garantite. Non ci sono limiti di accesso a cure necessarie, ed i pazienti cronici e gli invalidi sono salvaguardati dalla disposizioni vigenti». Si vogliono «evitare gli sprechi garantendo le cure, ed i risparmi che saranno così ottenuti saranno tutti reinvestiti nel Servizio Sanitario nazionale e per la medicina del territorio», ha detto infine.
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