Decreto Trump: divieto di ingresso negli Usa si applica anche a piloti e assistenti di volo

L’Agenzia per la dogana e la protezione delle frontiere statunitensi, ha già informato l’associazione di settore che non è più permesso entrare negli Stati Uniti a piloti e assistenti di volo provenienti da paesi come l’Iraq e l’Iran, dopo il provvedimento deciso dal presidente Donald Trump

Decreto Trump: divieto di ingresso negli Usa si applica anche a piloti e assistenti di volo

Il divieto di ingresso negli Stati Uniti a persone provenienti da sette paesi musulmani sta colpendo anche gli equipaggi delle compagnie aeree. L’Air Transport Association è preoccupata per l’impatto che il provvedimento deciso dal presidente Donald Trump avrà sul traffico aereo internazionale. Il Customs and Border Protection, vale a dire l’Agenzia per la dogana e la protezione delle frontiere statunitensi, ha già informato l’associazione di settore che non è più permesso entrare negli Stati Uniti ai piloti e assistenti di volo provenienti da paesi come l’Iraq e l’Iran, in base alle e-mail indirizzate ai membri dell’International Air Transport Association (IATA), organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montréal. La IATA è stata informata in tempi brevi. Ricordiamo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato al Pentagono un ordine esecutivo che prevede nuovi controlli estremamente accurati sull’immigrazione per impedire ai terroristi islamici di entrare negli Stati Uniti. Nel suo ordine esecutivo, il presidente americano ha sospeso per tre mesi il programma di ammissione di tutti i rifugiati e, a tempo indeterminato, l’ingresso di quelli siriani. Al Pentagono e al Dipartimento di Stato è stato chiesto un piano per creare “zone di sicurezza” dentro e intorno alla Siria per offrire protezione ai siriani che scappano dalla guerra.

Dopo i 120 giorni di sospensione dell’ingresso, si darà priorità ai rifugiati appartenenti a minoranze perseguitate per motivi religiosi, in particolare ai cristiani. Per tre mesi sarà vietato l’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sette paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. Secondo il provvedimento, le autorità locali e statali dovrebbero avere un ruolo nel decidere se i rifugiati si possano insediare. Donald Trump ha poi tagliato di oltre la metà il numero dei rifugiati che gli USA prevedevano di accettare quest’anno, portandolo a 50mila.

Per impedire l’ingresso di terroristi, il presidente americano ha inoltre ordinato di velocizzare il sistema biometrico per tracciare le entrate e le uscite di tutti i viaggiatori negli USA. Nel suo giro di vite, Trump ha sospeso con effetto immediato il programma Visa interview waiver, che consentiva ai cittadini stranieri titolati di chiedere il rinnovo del visto senza affrontare il colloquio personale con le autorità diplomatiche americane.

Oggi una passeggera di un volo Swiss partito da Ginevra e diretto a New York è stata respinta appena atterrata negli States. La donna, che era partita sabato, è la prima e, per ora, unica persona a bordo di un volo della compagnia svizzera a subire gli effetti del nuovo controverso “decreto-Trump” sull’immigrazione.

Sempre stando alle prime notizie sarebbe stato congelato anche un volo di rifugiati per gli Usa con 35 persone a bordo. Le compagnie che infrangono il divieto vengono multate. I cittadini degli stati “bloccati”, avverte Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non possono quindi salire su nessun volo destinazione States.

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