Fabrizio Corona, costate caro le foto piccanti con la fidanzata: il giudice lo punisce

Un weekend di passione non autorizzato a Capri gli è costato caro: Fabrizio Corona non potrà lasciare la Lombardia e compiere viaggi all’estero. Il giudice: «Condotta non adeguata al percorso di un affidato ai servizi sociali»

Fabrizio Corona, costate caro le foto piccanti con la fidanzata: il giudice lo punisce

Fabrizio Corona d’ora in poi non potrà abbandonare il territorio della Lombardia e compiere viaggi all’estero. Lo ha stabilito il tribunale di sorveglianza di Milano dopo che l’ex re dei paparazzi è stato beccato in un fine settimana in atteggiamenti ‘piccanti’ con la fidanzata Silvia Provvedi, definendo il loro weekend di passione come «una vacanza non autorizzata». Per motivi di lavoro Corona godeva di una certa libertà di movimento, ma la vacanza a fine maggio a Capri con la cantante e fidanzata Silvia Provvedi, dove i due sono stati fotografati su una barca in atteggiamenti particolarmente ‘piccanti’, gli sta costando molto cara. Il giudice, infatti, su richiesta della Procura generale, ha disposto una rettifica delle prescrizioni a suo carico, limitando quella sua libertà di muoversi a piacimento alla quale si era ormai abituato da tempo. Secondo il giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna De Rosa, quella di Corona sarebbe stata «una condotta non adeguata» al percorso che sta seguendo per scontare la pena. Così adesso l’ex fotografo dei vip, affidato in prova ai servizi sociali, non potrà più lasciare la Lombardia e fare viaggi all’estero, né per lavoro né per vacanza. A richiedere accertamenti e chiarimenti sulle foto di Corona e la Provvedi, pubblicate in tutte le riviste di gossip, era stato il sostituto pg Antonio Lamanna, che nello specifico aveva chiesto al giudice De Rosa se Corona fosse stato autorizzato alla vacanza nell’isola e se avesse rispettato anche i profili di «continenza» previsti nel percorso di un affidato ai servizi sociali. Il giudice ha quindi chiarito nel provvedimento che «la Sorveglianza non ha mai concesso alcun intervallo di vacanza a chi è in affidamento».

«Non potrà parlare in pubblico della sua vicenda giudiziaria, né diffondere immagini»
Scarcerato dopo due anni e mezzo di detenzione, e poi affidato alla comunità di Don Mazzi, da qualche mese Corona aveva ottenuto l’affidamento in prova «sul territorio» e le prescrizioni del suo percorso, mano a mano, erano state allargate. Adesso invece gli sono state ripristinate anche le precedenti limitazioni di orario: dovrà rimanere nella sua casa a Milano dalle 23 alle 7 del mattino. Inoltre d’ora in avanti dovrà essere autorizzato ogni volta per i suoi spostamenti lavorativi, non potrà parlare in pubblico della sua vicenda giudiziaria, né diffondere immagini.

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