Filippine: ex missionario e ristoratore italiano rapito da un commando

L’uomo si chiama Rolando Del Torchio ed ha 56 anni; è stato rapito ieri da alcuni uomini armati a Dipolog City, nel sud delle Filippine, all’interno della pizzeria che gestisce. Ex missionario, abitava nel Paese dagli anni Ottanta e lavorava per una Ong

Filippine: ex missionario e ristoratore italiano rapito da un commando

Un uomo italiano è stato sequestrato ieri da un commando armato nel sud delle Filippine, a Dipolog city; è un ex missionario, prelevato dai locali della pizzeria che gestisce nella città. Il suo nome è Rolando Del Torchio, 56 anni, e la notizia del suo sequestro è stata confermata dalla polizia locale, secondo quanto riportato dal “Mindanao Examiner”. Il capo della polizia di Dapitan, Divin Ceriales, oltre a dare conferma del sequestro ha anche aggiunto che «sono state immediatamente messe in allerta tutte le forze dal momento che Dapitan potrebbe essere utilizzata come via di fuga dai rapitori». Il 56enne, secondo alcune fonti, sarebbe stato rapito da un commando di 6 – 7 uomini; alcuni di loro erano entrati nella sua pizzeria e si erano finti avventori, ordinando e mangiando pure una pizza. Poco dopo, Del Torchio è stato costretto a salire su un minivan che era in attesa fuori dal suo locale, che si chiama UrChoice e si trova dentro l’Andres Bonifacio College, nel villaggio di Miputak, a Dipolog. I sequestratori, ha riferito il portavoce militare Roy Trinidad, sono stati poi avvistati mentre trasferivano l’ostaggio su una barca a motore diretta verso la città di Manukan. Può darsi, secondo Trinidad, che possano viaggiare verso Jolo passando per Sindangan, Siocon e Sirawai.

Filippine: ex missionario e ristoratore italiano rapito da un commando

Originario di Angera, Lombardia, Del Torchio era stato ordinato sacerdote nel 1984 e quattro anni dopo era stato assegnato a Sibuco, città filippina a maggioranza islamica della provincia meridionale di Zamboanga del Norte, per poi chiedere di essere dispensato nel 1996. Trasferitosi a Dipolog, si era messo a lavorare per una Ong impegnata nell’aiuto degli agricoltori.

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