Firenze, ronde e aggressioni cinesi contro africani: scontri anche con la polizia

A due giorni dalla rivolta di Sesto Fiorentino, che ha visto oltre 300 cinesi in rivolta contro le forze dell’ordine per un controllo ad uno dei tanti loro capannoni, adesso la polizia di Prato ha scoperto l’esistenza di ronde violente organizzate dagli asiatici contro i nordafricani

Firenze, ronde e aggressioni cinesi contro africani: scontri anche con la polizia

A due giorni dai violenti scontri tra la comunità cinese di Sesto Fiorentino e Prato e le forze dell’ordine, precisamente al quartiere Osmannoro (zona di confine tra i comuni di Firenze e Sesto), adesso si scopre, sai che novità, che i cinesi, oltre ad aprire e chiudere aziende e capannoni in cui vige lo schiavismo, organizzavano ronde violente contro magrebini e rom, da loro accusati di rapinare le loro aziende; all’anima della maggiore presenza dello Stato italiano nelle aeree toscane occupate dagli asiatici, come questi ultimi chiedevano durante la rivolta con una bella faccia tosta. Il 1 luglio mattina, la squadra mobile pratese ha compiuto decine di perquisizioni in altrettante abitazioni intestate a persone di origine asiatica, indagate per associazione a delinquere e compimento di azioni violente con motivazioni razziali.

Ronde violente
Nel corso delle perquisizioni sono state rinvenute mazze da baseball e tondini d’acciaio rivestiti con nastro adesivo nero; secondo gli investigatori, i cinesi avevano anche costituito un gruppo violento che ruotava attorno all’associazione culturale “La città del Cervo Bianco”, un sodalizio che era nato con fini di integrazione, che organizzava ronde per presidiare il territorio e picchiare soprattutto magrebini ed anche rom, da loro accusati di attacchi, furti e rapine contro la comunità cinese. Il particolare buffo e amaro è che di queste ronde a Prato si sapeva da tempo, tanto che erano stati organizzati incontri ed assemblee all’interno della comunità asiatica; ad ogni modo, gli investigatori escluderebbero un ruolo dell’associazione culturale negli scontri di due giorni fa, anche se è stato appurato che alcuni membri del “Cervo bianco” erano presenti durante la sommossa.

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